Prisoner 709 è l’album che Caparezza ha realizzato per raccontare i dubbi che assalgono un uomo nel suo cammino di vita e le prigioni mentali nelle quali può finire intrappolato, come «il pregiudizio e la fede». Nel brano Confusianesimo, ad esempio, l’artista pugliese parla di religione, un argomento su cui si è sfogato nell’intervista rilasciata a Il Giornale OFF. Il rapporto con la fede, infatti, è controverso: «Come tutti i bambini della mia età sono stato iniziato alla religione dalla mia famiglia quando non avevo le armi per protestarla», ha raccontato Caparezza, nato in una famiglia cattolica, ma non eccessivamente religiosa. Il cantautore però non l’ha vissuta comunque bene: «Quella che è stata per diversi anni la mia religione mi sottoponeva a visioni strazianti di corpi lacerati, di sangue… di cose che mi hanno angosciato per tutta la vita e che grazie al cielo sono riuscito a togliere dal mio immaginario».
DAL FASCINO PER LE CORRENTI SPIRITUALI ALLO SCETTICISMO
Se il rapporto con la religione cattolica è complesso, lo stesso non si può dire per altre correnti spirituali. Caparezza ha infatti rivelato di essere rimasto affascinato da alcune di queste, «perché come diceva Jung “ognuno di noi ha una sorgente spirituale da incanalare”». Crescendo, però, qualcosa è cambiato nell’artista pugliese: «Sono diventato, grazie al cielo, un grande scettico. E nella maggior parte dei casi queste teorie non mi interessano neanche più», ha raccontato Caparezza nell’intervista rilasciata a Il Giornale OFF. Negli album precedenti però ha trattato altri temi, come quelli sociali e politici. “Vieni a ballare in Puglia”, ad esempio, ha scatenato molte polemiche: «Un sacco di politici mi hanno bombardato di articoli contro. Mi dovevano persino dare un premio quelli di Legambiente, e poi qualcuno si è opposto. Non fu un bellissimo periodo». Ora, invece, questo brano viene ballato anche ai matrimoni…