Alle 21:12 quando si è aperto il sipario e Cristiano De André con la sua chitarra è apparso sul palco è scoppiato un applauso lungo ed intenso. “E’ stata una emozione fortissima – ci dirà – qualcosa di incredibile”.
E’ un abbraccio che la dice lunga sull’amore che lega Genova alla Famiglia De André, un abbraccio per il padre Fabrizio, per lo zio Mauro, grande avvocato, ma anche per il nonno Giuseppe che di Genova fu vicesindaco, uomo dall’animo nobile e di straordinaria intelligenza . “A mio nonno devo la vita fu lui a salvarmi, non lo dimenticherò mai”- precisa Cristiano nel ricordarlo, come dettagliatamente raccontato in LA VERSIONE DI C. sua autobiografia (da non perdere), scritta con Giuseppe Cristaldi.
Quell’applauso così spontaneo ed emozionante per Cristiano è anche il meritato riconoscimento per come sta onorando la figura del padre, riproponendone il repertorio con rispetto e talento.
Va anche detto che Cristiano De André è stato l’unico a reggere il confronto con Fabrizio, proprio perché molte di quelle canzoni fanno parte del suo DNA, della sua storia. Ad eccezione di Vasco Rossi e Zucchero, tutti quelli che si sono confrontati con il repertorio di Fabrizio De André ne sono usciti con le ossa rotte, incluso il fin troppo sopravvalutato Morgan.
Il concerto si è aperto con La Canzone del Maggio tratta da STORIA DI UN IMPIEGATO eseguita in solitario con l’acustica . Una apertura non casuale. Cristiano nella scelta del repertorio e nei parlato mantiene vivo l’impegno politico e civile che fu del padre, specie in un momento come quello attuale dominato da una decadenza e da un oscurantismo che non hanno eguali.
Il repertorio proposto tocca la gran parte degli album di Fabrizio De André; i nuovi arrangiamenti, le sonorità conferiscono alle storiche canzoni una nuova vita, quasi da farle sembrare dei brani originali. Una operazione intelligente che ogni sera porta a teatro oltre ai fan storici, tantissimi giovani .
Questa la scaletta: Sinàn Capudàn Pascià, ‘A Cimma, Khorakhané, Dolcenera, Una storia sbagliata,introdotta dal alcuni ricordi di infanzia a sottolineare la grande figura politica ed intellettuale di Pier Paolo Pasolini, canzone stupenda e coinvolgente, grazie al nuovo arrangiamento. E’ stata poi la volta di Coda di Lupo, Il Testamento di Tito, Canzone per l’estate uno dei brani più entusiasmanti dell’intera esibizione, Il Bombarolo (con Cristiano al violino), La Collina (con il bel finale rock), Creuza De Mä, accolta da un diluvio di applausi, Amore che vieni amore che vai, eseguita in solitario al piano per arrivare a La Guerra di Piero, un autentico capolavoro grazie al nuovo arrangiamento di Osvaldo Di Dio ed interpretata in maniera commovente da Cristiano, quasi fosse una preghiera, a lenire in qualche modo il dolore mai sopito della perdita del padre. A seguire Quello che non ho, Fiume Sand Creek, Megu Megun e dei nuovi inserimenti in scaletta con Se Ti Tagliassero a Pezzetti, La canzone di Marinella (stupenda nella riproposizione acustica a due chitarre con Osvaldo Di Dio). Gran finale con la incandescente sequenza Volta La Carta, A Dumenega, Il Pescatore. Quando il concerto sembra finito Cristiano ritorna sul palco e in solitario al piano interpreta quella straordinaria canzone che è La Canzone dell’Amore Perduto.
Gran bell’esibizione, scaletta azzeccata, non un momento di stanchezza, un viaggio entusiasmante, con Cristiano come sempre generosissimo, supportato dalla bravura della sua band Osvaldo Di Dio (Franco Battiato, Alice ed Eros Ramazzotti) alle chitarre, quell’autentico metronomo di Davide De Vito (Zucchero, Elisa) alla batteria, Massimo Ciaccio (Eugenio Bennato, Alex Britti, Irene Grandi) al basso, e Max Marcolini (Zucchero) tastiere, chitarra e programmazioni. Al mixer Giancarlo Pierozzi da sempre fonico dei De André.
Da pochi giorni è disponibile in tutti i negozi di dischi il nuovo album DE ANDRÉ CANTA DE ANDRÉ VOL.3 registrato dal vivo tra fine 2016 e metà 2017, che fissa alla perfezione l’atmosfera di concerti indimenticabili come quello di Cremona al Teatro Ponchielli, Pordenone al Teatro Verdi, Roma, Bologna etc.
Cristiano, insieme alla sua band, ripropone con nuove versioni: La Canzone del Maggio, Sinàn Capudàn Pascià, Khorakhané, Dolcenera,Una Storia Sbagliata,Coda Di Lupo, Il Testamento di Tito,Canzone per l’estate, Il Bombarolo, Amore che Vieni Amore che Vai, La Guerra di Piero, Volta La Carta.
Eccellenti le registrazioni, bella la confezione, anche se, a nostro avviso, non sarebbe stato male inserire i testi per dar modo ai giovani di addentrarsi nell’universo poetico di Fabrizio. Un album che non può mancare nella vostra discoteca, da ascoltare in attesa dei prossimi concerti di Cristiano che proseguiranno fino a dicembre siano essi con la band che in duo acustico (un’autentica chicca) queste le date: Como (16 novembre), Belluno (24), Brescia (25), Vigevano (2 dicembre), Senigallia (7), Lecce (9), Bari (10), Firenze (12), Bologna (15) e Bassano del Grappa (16 dicembre).