Tra i tanti che hanno voluto salutare la morte del co-fondatore degli AC/DC e chitarrista di questi, Malcolm Young, c’è stato anche Greg Dulli. Questi è il cantate degli Afghan Whigs, ma anche dei Gutter Twins e dei Twilight Singers. Nato ad Hamilton nel 1965 ha vissuto diverse emozioni insieme a questo strepitoso collega che conosceva ovviamente di persona. L’ha voluto salutare con un messaggio importante per fargli capire che la sua immagine rimarrà impressa nella memoria ancora per moltissimo tempo, se non per sempre. Scrive su Twitter: “The greatest rhythm guitar player ever and a songwriter beyond compare. Malcolm Young is forever a legend”, “Il più grande chitarrista ritmico di sempre e autore di canzoni davvero senza pari. Malcolm Young sarà per sempre una leggenda”, clicca qui per il tweet e per i commenti dei follower. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL CORDOGLIO DEI FAN
Non sono solo personaggi noti a ricordare Malcolm Young, ma anche tutto quel pubblico che ha saputo ascoltare e amare la sua musica. Si è spento oggi il co-fondatore, e chitarrista, degli AC/DC e sui social network da tutto il mondo arrivano messaggi che hanno come comune denominatore il dispiacere per l’addio di un artista straordinario. Malcolm Young è stato il rock, ha rappresentato quella ribellione nella musica che molti giovani hanno nel tempo portato nei loro garage anche se a livelli minori. E’ stato quel personaggio che ha espresso sogni e desideri, frustrazioni ed emozioni, di un’intera generazione. Andiamo quindi a leggere alcuni dei commenti: “Non ci credo ancora”, “Non è morto, il rock non muore mai”, “La storia non ce lo farà dimenticare”, “Grazie per quello ceh hai creato”, “Sono senza parole, è una sofferenza enorme questa notizia”, clicca qui per tutti i commenti dei fan. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL RICORDO DI OZZY OSBOURNE
Continuano ad arrivare messaggi di cordoglio per Malcolm Young, il chitarrista australiano morto all’età di 64 anni, noto per essere l’anima musicale degli Ac/Dc. A rendere evidente l’importanza di questo personaggio sono soprattutto i pensieri toccanti dei colleghi, che danno l’esatta dimensione della perdita per tutto il mondo del rock. Uno dei pensieri più commoventi è stato quello di Eddie Van Halen, dell’omonima band, che ha ricordato l’amico su Twitter:”E’ un giorno triste per il rock and roll. Malcolm Young era un mio amico, oltre che al cuore e all’anima degli AC/DC: uno dei momenti migliori della mia vita resterà il tour in Europa fatto con loro nel 1984. Ci mancherà: le mie più sentite condoglianze vanno alla famiglia, a suoi compagni di gruppo e ai suoi amici”. Un pensiero condiviso anche da Ozzy Osbourne, che sempre su Twitter ha cinguettato:”E’ così triste sapere della scomparsa di un amico, Malcolm Young. Che Dio lo benedica, ci mancherà”. (agg. di Dario D’Angelo)
So sad to learn of the passing of yet another friend, Malcolm Young. He will be sadly missed. God Bless @ACDC pic.twitter.com/HuEp3kCuyQ
— Ozzy Osbourne (@OzzyOsbourne) 18 novembre 2017
NIENTE FIORI MA DONAZIONI
La morte di Malcolm Young lasciato un vuoto profondo nel mondo del rock. Secondo alcune indiscrezioni, il cofondatore degli AC/DC è morto circondato dall’affetto della sua famiglia. Accanto a lui c’erano la moglie O’Linda e i suoi figli Cara e Ross che chiedono rispetto per il dolore che li ha colpiti. La famiglia di Malcolm Young ha chiesto che chiunque voglia esprimere il suo cordoglio non invii fiori ma faccia donazioni per l’Esercito della salvezza. I fan che vogliono inviare messaggi possono farlo, a partire dalla prossima settimana, dal sito Sydney Morning Herald Malcolm Young Memorial. Un dolore grande per tutti i fans degli AC/DC e più in generale per tutti gli appassionati della musica rock che solo un mese fa avevano detto addio a George Young, fratello maggiore di Malcolm, scomparso a 70 anni (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
L’ADDIO DI JOE SATRIANI
La morte a 64 anni di Malcolm Young, fondatore e creatore insieme al fratello della storica band degli AC/DC, ha sconvolto il mondo della musica, impreparato a questo addio nonostante la malattia dell’interprete fosse nota ormai da diversi anni. Come spesso accade in questi casi, lo sconforto dei fan si sta riversando sui social – e in particolare su Twitter – dove decine di migliaia di messaggi stanno affollando la piattaforma web. Tra questi spiccano quelli del collega chitarrista Joe Satriani, che ha augurato all’australiano di “riposare in pace” ottenendo decine di retweet nel giro di pochissimi minuti. Anche utenti comuni stanno comunicando tutto il proprio rammarico per questa grande perdita per l’universo musicale con commenti di questo genere:”Una delle gtr ritmiche più strepitose della storia del rock Malcolm Young. Riposa in pace vecchio guerriero”. (agg. di Dario D’Angelo)
R.I.P. Malcolm Young
— Joe Satriani (@chickenfootjoe) 18 novembre 2017
IL MESSAGGIO DEL FRATELLO ANGUS
Malcom Young è morto. Il mondo della musica piange la scomparsa di un altro nome di spicco in questo 2017: nelle ultime ore, attraverso un comunicato postato dal fratello Angus sulla pagina della band australiana, si è appreso che è scomparso oggi Malcolm Young: il chitarrista nonché fondatore degli AC/DC aveva 64 anni e da tempo era affetto da una forma di demenza che l’aveva progressivamente allontanato non solo dalle scene ma anche dalle apparizioni pubbliche. “Oggi con profonda tristezza dobbiamo informarvi della scomparsa di Malcolm Young” si legge nel messaggio che il fratello ha pubblicato sulla fanpage ufficiale del soclal network: “Grazie alla sua grande dedizione e impegno è stato la forza trainante della band” prosegue il post che ricorda come il chitarrista di origine scozzese è stato non solo un compositore e un visionario, ma anche un perfezionista grazie alla sua lealtà ineguagliabile verso i suo fan. “Come suo fratello è difficile comunicare a parole tutto ciò che ha significato per me nella vita” prosegue Angus, ricordando anche che il legame che avevamo era speciale e lascia dietro di sé un’eredità che vivrà per sempre. “Ottimo lavoro, Malcolm” è la chiusa del breve ma toccante messaggio che in poco tempo ha ricevuto centinaia di migliaia di likes e messaggi di cordoglio, tra cui quello di varie band tra cui i Sepultura.
LA DEMENZA E L’ADDIO ALLE SCENE NEL 2014
La morte di Malcolm Young arriva infatti a circa tre anni dall’annuncio del suo definitivo ritiro dal mondo della musica dopo che gli era stata diagnosticata una forma di demenza a soli 61 anni: in quell’occasione era stata la stessa famiglia del chitarrista a darne l’annuncio, confermando che il fratello di Angus non sarebbe più tornato a suonare a causa della malattia degenerativa che lo stava lentamente consumando. La notizia era stata un vero e proprio shock per i milioni di fan degli AC/DC in tutto il mondo, dal momento che Malcolm era universalmente riconosciuto come la mente dietro i successi dalla band hard rock australiana. E oggi, come allora, sono sua moglie O’Linda e i suoi due figli, Ross e Cara, a fare eco al post di Angus e a chiedere silenzio e riservatezza in questo momento di dolore: infatti, non va dimenticata che la scomparsa del 64enne musicista arriva a meno di un mese di distanza da un altro lutto che ha colpito la grande famiglia degli AC/DC dato che il 27 ottobre scorso era morto anche George Young, fratello maggiore di Malcolm nonché bassista ma soprattutto storico produttore del gruppo.
LA VITA E LA CARRIERA CON GLI AC/DC
Nato nel 1953 a Glasgow (Scozia) come pure suo fratello minore Angus, Malcolm Young era il penultimo di una nidiata di ben sei fratelli: all’età di 10 anni, assieme al resto della sua famiglia, si trasferì in Australia dove iniziò a suonare la chitarra e a fondare, nel 1973 la band che li avrebbe proiettati direttamente nell’Olimpo del rock: degli AC/DC Malcolm fu la mente oltre che il co-fondatore assieme ad Angus anche se, nel corso degli anni, ebbe modo anche di collaborare con altri gruppi meno celebri quali i Velvet Underground (solo omonimi del complesso capeggiato da Lou Reed) e i Belzebub Blues. Oltre a firmare praticamente tutti gli album della band, il chitarrista è entrato nella storia della musica per via della sua raffinata tecnica e per l’aver dato vita ad alcuni “riff” indimenticabili con gli immancabili effetti di distorsione che hanno influenzato e ispirato due generazioni di chitarristi dopo di lui.