C’è un gruppo di artisti, capitanato dall’ex Pink Floyd Roger Waters, che da anni ha imposto una sorta di “embargo musicale” nei confronti di Israele. Siccome gli israeliani sono i cattivi e i palestinesi i buoni e le vittime, hanno creato una vera e propria lista di proscrizione in cui chi accetta di tenere concerti in Israele viene automaticamente messo fra i cattivi, i sionisti, gli amici dei massacratori dei palestinesi, oltre che a fare campagne pubbliche quasi obbligando a non suonarvi. A parte che le dimensioni storiche del dramma israelo-palestinesi sono così complesse e piene di significati che dividere in buoni e cattivi è solo simbolo di ignoranza, di pregiudizio ideologico ovviamente ispirato dall’appartenenza politica di sinistra, è altrettanto palese che questo tipo di boicottaggi, come tutti i tipi di sanzioni, colpiscono il popolo che non è tutto schierato contro i palestinesi, e non scalfiscono di un centimetro l’autorità di chi governa a Tel Aviv, che certamente ha grosse responsabilità nei confronti della situazione. Ma certamente neanche i leader palestinesi, specie Hamas, organizzazione di puro stampo terroristico che non si fa scrupolo a lasciar morire i propri compatrioti scatenando le reazioni israeliane, hanno la coscienza a posto. In un modo o nell’altro chi ci va di mezzo sono sempre le persone, il popolo, innocente. La musica poi dovrebbe unire, non dividere. Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di parlare chiaro contro questa situazione, ed è stato il musicista australiano Nick Cave a cui era stato chiesto di non suonare in Israele.



Cave è andato lo stesso e nel corso di una conferenza con la stampa israeliana ha spiegato perché: “Alcuni anni fa Brian Eno (altro musicista inglese leader della campagna anti israeliana, ndr) mi ha mandato una lettera chiedendomi di firmare il boicottaggio di Israele. Ho rifiutato di farlo. Ho capito però che non avrei dovuto suonare in Israele, così ho chiamato il mio manager e gli ho detto di farmi suonare qui altrimenti sarei passato per un vigliacco”. “Se vieni a suonare qui” ha aggiunto “finisci davanti alla gogna pubblica di Roger Waters e dei suoi compagni e nessuno ha il coraggio di dire loro quello che pensano. Improvvisamente ho capito che dovevo prendere una posizione pubblica. Amo Israele e amo gli israeliani, ho preso posizione contro chi cerca di censurare e zittire i musicisti”. Nick Cave ha anche parlato della morte improvvisa del figlio due anni fa, caduto da una scogliera vicino a casa dopo aver preso dell’Lsd: “Era solo un ragazzo curioso che ha avuto un incidente ed è morto. Mioa moglie e io siamo genitori che si prendono cura dei figli e che li amano profondamente”. Quando il figlio è morto, ha aggiunto, ho sentito un bisogno enorme di far uscire fuori tutto il dolore e esibirmi per quanta più gente possibile, per ottenere qualcosa di buono da questa tragedia.

Leggi anche

Fiordaliso, chi è il figlio Sebastiano Bianchi/ “Ho scoperto di essere incinta a 15 anni”Genitori Fiordaliso, chi sono Aura e Carlo/ "Nella vita mi hanno salvato"