Per anni Nick Carter ha fatto impazzire milioni di ragazzine in tutto il mondo con le sue canzoni e le sue movenze ma oggi, l’ex biondino della boy band Backstreet Boys si ritrova al centro di pesantissime accuse da parte della cantante Melissa Schuman. La 33enne, ex leader del gruppo al femminile, Dream, ha raccontato di essere stata vittima di violenza sessuale da parte del collega. Il suo racconto choc, come rivela TgCom24, trova spazio con tutti i dettagli inquietanti proprio sul blog della cantante. Secondo i suoi ricordi, l’aggressione sessuale seguita dalla violenza risalirebbe al 2002, quando il componente della popolare band la costrinse a praticargli del sesso orale per poi stuprarla nel suo appartamento. All’epoca dei drammatici fatti, Melissa era appena 18enne. In un contesto caratterizzato dalle numerose denunce di violenza soprattutto nell’ambito del cinema, ora si inserisce anche quella della Schuman che contribuisce ad incrementare il dibattito nel post Weinstein, a dimostrazione di come gli episodi di violenza e molestie, purtroppo, possano trovare spazio in ogni ambito.



I PRIMI CONTATTI E IL RACCONTO DELLA VIOLENZA

Il primo contatto tra Nick Carter e Melissa Schuman sarebbe avvenuto qualche anno prima della presunta violenza ora denunciata dalla 33enne. Sempre secondo il suo racconto, le rispettive etichette discografiche avevano premuto affinché i due avessero una relazione amorosa, ma alla fine si rivelò un nulla di fatto. I fatti raccontati si verificarono in un loro successivo incontro, nel 2002, quando entrambi furono scelti per girare un film insieme. Proprio durante una giornata libera, il biondino dei Backstreet Boys invitò la collega nel suo appartamento insieme ai rispettivi amici ma, come spesso accade in situazioni di questo tipo, a fine serata si ritrovarono da soli. A quel punto la giovane racconta di essere stata costretta da Carter a subire del sesso orale e poi a praticarlo, prima di essere stuprata. Nonostante Melissa avesse detto al suo aggressore di essere ancora vergine per ragioni religiose, lui andò avanti nella violenza. La cantante, dopo lo stupro, non raccontò nulla a nessuno, prima di rivelarlo al suo manager, ma fu proprio quest’ultimo a spronarla a non denunciare l’accaduto. Secondo il suo manager, infatti, Nick poteva contare sulla difesa dell’avvocato più potente del Paese e questo avrebbe potuto rappresentare per Melissa una sonora sconfitta, con danni anche dal punto di vista professionale.

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