Fabri Fibra in concerto a Firenze, dopo aver terminato di cantare “Stavo pensando a te”, ultimo singolo estratto dal nuovo album “Fenomeno”, ha voluto scambiare “quattro chiacchiere” con un presunto detrattore. Intervistato per Repubblica un paio di settimane fa, Fabrizio Tarducci pare avere le idee chiare sulla scena rap italiana: “Ci sono artisti che parlano questo linguaggio ma l’hip hop, in quanto cultura o controcultura, in Italia non esiste: per adesso è un’imitazione di quello che succede negli Stati Uniti, anche se c’è da dieci anni e avrebbe anche lui diritto allo Ius soli perché paga pure le tasse, ma gli viene negato. Mi spiego: negli Stati Uniti o anche in Inghilterra l’hip hop è una cultura viva e condivisa da milioni di persone. In Italia ci sono alcune decine, adesso forse alcune centinaia di persone che fanno rap e centinaia di migliaia di persone che stanno incominciando ad ascoltarlo. Siamo solo all’inizio ma è vero che la società sta cambiando molto velocemente e artisti come Ghali, Tommy Kuti e gli altri rapper italiani di seconda generazione cominciano a essere una cosa diversa, non imitativa, ma espressione vera della realtà in cui vivono”.



Fabri Fibra: il dito medio del “fan” che gli fa perdere la pazienza

Nonostante i 40 anni, Fabri continua a fare la sua musica anche perché è seguito da giovanissimi. Probabilmente, anche quello che gli ha fatto il dito medio per una intera esibizione, non avrà nemmeno la patente: cosa è accaduto in quel di Firenze? “Sei stato a fare il dito medio per tutto il pezzo… cosa vuoi? Cosa vuoi? – esordisce Fabri Fibra dopo avere terminato di cantare “Stavo pensando a te”. Poi invita il pubblico ad un “scemo, scemo, scemo” collettivo. “Sono tre strofe piene di parole, se stai lì a farmi il dito mi distraggo – continua il rapper. – Però ti dico una cosa, tu hai pagato il biglietto e sei venuto qua per farmi il dito? Io ti dico una cosa: ‘Ti amo!'”. Successivamente i complimenti al resto del pubblico per smorzare l’ansia: “A parte gli scherzi raga, era da un po’ che non venivo a Firenze, veramente un’emozione unica. A me la gente dice che quando rappo guardo in basso, in alto… io vi guardo negli occhi a tutti”.



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