Uno studio preparato apposta per loro, non quello detto “l’acquario” che Fabio Fazio uscita solitamente per il suo programma Che tempo che fa dà la misura dell’importanza giustamente tributata agli U2, 41 anni di carriera e oltre 150 milioni di dischi venduti, anche se come al solito per questi passaggi promozionali si presentano solo Bono e The Edge, mentre il bassista Adam Clayton e il batterista Larry Mullen vengono lasciati a casa, e dire che la band fu fondata proprio da quest’ultimo. Senza l’idea di Mullen chissà se Bono sarebbe mai diventato la star che è. Con un ennesimo cambio di tintura ai capelli, si direbbe adesso color topo morto, il cantante si è inizialmente sbracato sul divano offerto dalla Rai per poi ricomporsi. A parte l’usuale imbarazzo provocato da Fabo Fazio che ha voluto a tutti i costi far vedere che lui “è amico” di Bono, che invece sembrava infastidito delle smancerie dell’intervistatore, che continuava a toccarlo e prendergli la mano, i due musicisti hanno parlato a lungo del nuovo disco e non solo. The Edge, con un sorriso amabile stampato sempre sul volto ha raccontato dell’emozione di essersi esibito nella Cappella Sistina: “E’ stato bellissimo e anche un grandissimo onore per me. La cosa bella è che non è successo per via della mia musica, ma per quello che faccio a livello di ricerca medica: attraverso questi meravigliosi dottori con cui lavoro sono riuscito ad arrivare alla Conferenza in Vaticano dove ho scoperto che mi avrebbero chiesto di suonare, allora mi sono detto: ma certo, perché no, sarei ben felice…dove devo suonare?”. Una volta scoperto che avrebbe suonato proprio nella Cappella Sistina ha pensato: “ Ero sotto shock, era incredibile: il suono, l’acustica in questa bellissima Cappella va avanti, ha un’eco davvero incredibile”.
E a proposito di Vaticano, Bono ha accostato all’argomento il papa: “Il Vicario di San Pietro è davvero un servo, un servo di tutti. Tutti si chiedono dove sia Dio, dov’è questo Dio? Può essere dappertutto, in molti luoghi: qui, magari in qualche palazzo… quando noi siamo confusi su dove viva Dio, il Papa dice: andate a trovare i poveri, perché Dio si trova dove ci sono i poveri. Il Papa capisce perfettamente e in profondità questa affermazione, ecco perché noi lo rispettiamo”. Ha poi sottolineato il generoso impegno degli italiani con i migranti (“L’Italia è stata una dei Paesi più profondamente generosi: è una prova difficile da superare quando vedi arrivare le persone sulle spiagge. Tutti dovrebbero tenere in considerazione quanto sia importante questa prova da superare. La frase “ama il prossimo tuo” è un ordine per l’Europa, dovremmo definirci attraverso di essa in Europa”).
I due hanno eseguito in apertura due pezzi del nuovo disco e poi dopo l’intervista la vecchia Sunday Bloody Sunday, canzone scritta ai tempi delle stragi in Irlanda, oggi superate, e che Bono ha voluto cantare per dire come sia possibile per tutti quanto successo in Irlanda, sottolineando il valore di una parola obbligatoria per arrivare a tali risultati, il compromesso: “Io penso che guardando i conflitti che ci sono in Medioriente, o altrove nel mondo, si possa essere portati a pensare che non ci potrà mai essere una soluzione, che si tratti di un problema irrisolvibile. – afferma Bono che continua – Quando pensi a questo pensa all’Irlanda, pensa a tutti coloro che di fatto hanno portato la pace in Irlanda. La parola che è tra le meno importanti, più svalutata in tutte le lingue è Compromesso, parola grazie alla quale abbiamo avuto la pace in Irlanda e posso cantare questa canzone con un’attitudine e un’atmosfera diversa”.
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