Noa, cantante israeliana di origine yemenita, di fama internazionale, si è esibita nell’aula di Montecitorio per il classico concerto di Natale. Nel corso dell’esibizione ha dedicato una intensa versione dell’Ave Maria al Papa. Prima di cominciare il concerto ha letto una particolare lettera all’Italia che contiene i suoi auguri natalizi al nostro paese, scritta con i consueti toni appassionati e teneri che la contraddistinguono, impegnata come è da sempre per il superamento delle barriere religiose e razziali. La lettera è scritta dal punto di vista di uno straniero che arriva nel nostro paese, in cui si identifica in quanto straniera che da 25 anni continua a venire da noi: “Mi sono esibita in centinaia di concerti in ogni piccolo paese e grande città, in campi, festival, cattedrali, piazze e teatri dell’opera, e ho incontrato migliaia e migliaia di Italiani, ognuno dei quali ho voluto abbracciare personalmente. Ho cantato nei vostri festival, ascoltato le vostre storie, imparato le vostre canzoni, riso e pianto con i vostri film e ho adorato la vostra arte e la vostra cultura” ha detto all’inizio. Ha citato una a una le città e le regioni vistate: “Ogni regione, con la sua cultura, il suo patrimonio, la sua storia, la sua natura e unicità, mi ha abbagliato e ispirato fino a quando mi sono del tutto persa nella bellezza”. Per il nuovo anno augura al nostro paese che faccia tesoro dei doni che ha avuto, di non dare per scontata la democrazia, a educare contro il razzismo e il fascismo e che “ti comporti con gentilezza e compassione verso gli immigrati, ricordando quanti del tuo popolo sono emigrati da questa terra e si sono sparsi per il mondo, alla ricerca di un futuro migliore”. Concludendo dicendo come grazie all’Italia abbia imparato a ” vivere la vita come credo debba essere vissuta: con semplicità, onestà e passione, con molte risate e infinito amore”.



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