Dopo l’insuccesso del concertone allo Stadio San Siro della scorsa estate, Davide Van De Sfroos era sparito dalle scene. Alcuni concerti annullati, poi nessuna altra apparizione pubblica. Certo, quel concerto era stato il cosiddetto passo più lungo della gamba, una sfida tentata e non riuscita. In tantissimi si domandavano che stesse facendo, se fosse alle prese con nuovi progetti. Invece più nulla. Oggi sulla sua pagina facebook personale ha pubblicato un bellissimo messaggio di Natale in cui dice e non dice, ma fa capire il difficile momento che sta passando. “Da dove vengo”? si domanda, e “Dove vado?”. Un cammino di 52 anni, dice, la sua età, “sempre con buone intenzioni anche se spesso sono inciampato con in mano il vassoio”. Adesso, continua, “vado semplicemente a cercare la mia ombra perché mi manca e ho il diritto di dedicarmi a lei”. Significa, semplicemente, cercare il se stesso che in questi anni frenetici aveva perso: “Continuerò a qualunque costo, con qualunque tempo, con tutta la mia forza. Ho provato cosa vuol dire vivere senza ombra e ora che la ritrovo, so che non permetterò’ mai più che questo accada”. Si chiede quindi come sta: “Come un figlio del Divino Stupore che si prende del tempo per le proprie cose e le persone della sua famiglia, dopo anni di esposizione continua agli altri, cercando anche come poteva di aiutare e di guarire o anche solo accompagnare”.



Ringrazia per l’interesse, per i messaggi e per l’energia, ma ora chiede a ognuno di occuparsi delle nostre vite preziose: “Troppe luci nascondono il Natale e troppe parole non permettono di ascoltare i sussurri. Mi rendo conto di essere poco social in questo periodo perché scelgo di stare sulle montagne, nelle foreste e in riva ai fiumi… quindi è anche colpa mia se non sono stato esaustivo e non ho raccontato di me, ma non avevo nessuna voglia di farlo e mi veniva il vomito soltanto a pensarci”. Infine chiede di non fare speculazioni su quanto gli è successo e gli sta succedendo chiedendo solo di essere lasciato in pace, e così faremo. Un uomo buono, non solo un grande cantautore che merita rispetto e silenzio: Vi dono la mia preghiera antica e selvaggia e se proprio volete farmi un regalo di Natale, ristabilite la pace anche qui dentro, togliendo dalle palle tutta la concitazione e i dibattiti su di me, che creano preoccupazioni inutili, le quali si riversano poi inevitabilmente anche sulle persone della mia sfera famigliare creando agitazione. Vi auguro Buon Natale e credo che lo stia facendo anche la mia Ombra”. 

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