Levante ha concluso da una settimana la sua esperienza di giudice di X Factor 11, dove ha guidato la categoria della Under Donne. La televisione le ha permesso di farsi conoscere meglio al grande pubblico, mettendo da parte per qualche mese la sua musica, e dedicandosi più che altro alle parole. La sua recente esperienza è stata chiarita da Claudia Lagona, in arte Levante, in una intervista rilasciata a Vanity Fair e disponibile nel numero del tabloid in edicola il prossimo 27 dicembre. In essa l’artista si racconta, tra passato e presente, ricordando i momenti più importanti della sua carriera. A suo dire, l’avventura nel talent show di SkyUno è stata positiva ma non verrà ripetuta con un nuovo ritorno in televisione, almeno nei prossimi mesi. Ecco perché non sarà tra i Big di Sanremo: “Non ho bisogno di altra tv ora, ma di carta e penna e della mia chitarra. Voglio scrivere il nuovo disco e anche un libro. Non avrei mai pensato di essere capace di comporre qualcosa di più lungo di due strofe e due ritornelli”.



Levante e i temi sociali in ‘Cristo sono io’

Nell’intervista rilasciata a Vanity Fair, Levante ha anche parlato del suo nuovo singolo ‘Cristo sono io’ da lei scritto in soli 10 minuti e che parla della violenza sulle donne: “L’ho scritta nel 2016, e più che al sexual harassment pensavo al suicidio di Tiziana Cantone. Il singolo è stato lanciato adesso, e mi imbarazza che qualcuno possa pensare sia una scelta strumentale. Ma ancora di più mi imbarazza rendermi conto che nel 2017 dobbiamo ancora parlare di violenza di genere”. Parole importanti anche nei confronti della madre, che ha deciso di ricominciare dopo la morte del marito e trasferirsi dalla Sicilia a Torino, insieme ai suoi quattro figli: “non smetterò mai di ringraziarla per questo cambiamento di vita. Papà non c’era più dal ’96, mamma aveva bisogno di ricominciare, e ha portato noi quattro figli in questa avventura. Di mia madre ammiro tante cose, ma più di tutte il suo enorme coraggio (..) Con la perdita di papà potevamo naufragare tutti, e invece lei, il giorno stesso del suo funerale, ci disse: La vita è bella, perché ci dà sempre una possibilità di riscatto. E aveva ragione. Abbiamo combattuto il dolore con la voglia di vivere. E siamo sopravvissuti”.

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