La rabbia per Fabri Fibra, è stata un modo per difendersi dalla timidezza, ma non ha funzionato. Anche per questo non gli si è cucito addosso il cliché dell’eterno ribelle. Anzi il rapper, al secolo Fabrizio Tarducci, è uno che tende a criticarsi: “Forse ha influito l’ambiente dove sono cresciuto, gli atteggiamenti della famiglia. Insomma: la provincia”, riporta il Fatto Quotidiano. Dove tuti sono pronti a dirti “Me lo aspettavo” e dove per Fabri Fibra regna l’insicurezza. Se ci resti, ti sprechi. Se vai altrove però rischi di essere accusato di essere cambiato. Un rapporto non semplice quello del rapper 41enne con le sue origini. Ora comunque vive a Milano, una città “complicata”. Quando deve suonarci, infatti, deve inventarsi sempre qualcosa di speciale, perché di fronte ha un pubblicato difficile da stupire. Il tempo comunque non lo spaventa: è difficile immaginare un rapper a 50 o 60 anni, ma per Fabri Fibra dipende da come ci si pone.



FABRI FIBRA TRA MARIJUANA, MOLESTIE E SOCIAL

Fabri Fibra ha temuto la dipendenza dalla marijuana, ma è riuscito a scongiurare la sua paura rallentando. “Non potevo andare avanti in quel modo”, ha ammesso il rapper al Fatto Quotidiano, rivelando di aver assunto “le peggio schifezze”. Fumava per stare in compagnia, ma ora non ci riesce, perché quando fa qualche boccata finisce per isolarsi. “Però ho ancora l’angoscia di non poterne fare a meno. C’è stato un periodo nel quale non mi muovevo volentieri da Milano se non ero certo di trovare da fumare”. Dalla marijuana alle molestie. Anche Fabri Fibra ne è vittima, visto che viene assalito dalle donne. “Capita soprattutto quando presento i dischi negli store: in quei casi accade la qualunque. Pericolosissime”, spiega il rapper riferendosi alle “mamme arrapate”. Accompagnano i figli per conoscerlo, “poi con una scusa li scansano e mi piazzano i bigliettini, ammiccano, mi imbrattano la faccia di rossetto”. Non accade solo a Milano, ma un po’ ovunque. Il problema è che “vivono la vita dei figli, e s’ illudono di essere tornate giovani”. Infine, una battuta su Instagram, definito dal rapper uno “strip club” che evita, perché “arrivano in continuazione messaggi e foto private con queste nude o mezze nude, completini intimi, proposte”. 

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