Doveva andare in onda a fine settembre 40 anni che ti amo, il concerto evento di Umberto Tozzi. Un malore ha tuttavia costretto il noto cantante ad essere ricoverato d’urgenza per un intervento che, per fortuna, si è concluso senza gravi conseguenze. Il concerto è andato in scena all’Arena di Verona con la regia di Roberto Cenci, che celebra la carriera di Tozzi ed in particolare i quarant’anni di uno dei suoi successi più celebri, “Ti amo”, scritto nel 1977 con Giancarlo Bigazzi. Il brano, in occasione dei quarant’anni, è uscito quest’anno in una nuova versione, cantata da Tozzi con Anastacia. Numerosi i colleghi che affiancheranno Tozzi durante il concerto: Gianni Morandi, Enrico Ruggeri, Marco Masini, Al Bano, Fausto Leali e Raf. Con loro, il cantante si esibirà in alcuni duetti. (Aggiornamento di Anna Montesano)



TOZZI PROTAGONISTA ASSOLUTO

Non potrà che essere Umberto Tozzi il grande protagonista di “40 anni che ti amo”, la serata all’Arena di Verona che andrà in onda oggi 30 Dicembre su Canale 5 e che ripercorrerà tutte le tappe della carriera del grande cantautore torinese. Anniversario da celebrare, i 40 anni di quella che resta la sua canzone probabilmente più celebre, “Ti Amo”, da qui il titolo della manifestazione. Il pezzo è stato composto e cantato da Umberto Tozzi nel 1977, e rappresenta non solo il successo più rappresentativo per Tozzi, ma anche uno dei singoli più venduti della storia della musica leggera italiana, con otto milioni di copie vendute in tutto il mondo e tre mesi ininterrotti in testa alla classifica dei singoli del 1977, in un’estate che segnò per Tozzi anche il trionfo nel Festivalbar. Numeri enormi che fanno ancora più impressione se confrontati con quelli della musica di oggi, non per niente “Ti Amo” si merita una grande festa che di conseguenza rende omaggio a un vero pezzo della storia della musica italiana.



CANTANTE? MEGLIO CALCIATORE…

In una recente intervista rilasciata a “Il Giornale di Sicilia”, Umberto Tozzi ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera, partendo da quello che ritiene essere il suo difetto più rilevante: la pigrizia. “Avrei potuto lavorare di più nella mia carriera, ma sono pigro. Mi ricordo che Giancarlo Bigazzi diceva che ero come una Ferrari con il pieno fatto, parcheggiata in garage… aveva ragione. Ma io ho sempre visto la musica come un hobby. E’ diventata una professione solo perché gli altri mi hanno obbligato a farlo”. Quindi Tozzi pensa che avrebbe potuto anche fare di più? Stando alle sue parole sembra proprio di sì: “Senza falsa modestia se fossi nato in Inghilterra, la mia storia sarebbe stata diversa. Quello che ho fatto da italiano, era impensabile prima di me, era impossibile vendere un disco oltre Chiasso. Ne sono fiero. Anche se da ragazzo avrei voluto fare il calciatore. Essere come Roberto Baggio: avevo anche talento, è un mestiere che mi sarebbe piaciuto, ma poi la vita mi ha portato a imbracciare la chitarra a 14 anni”.



IL SIGNIFICATO DI “TI AMO” NELLA CARRIERA DI TOZZI

Sul successo di “Ti Amo”, Tozzi ha affermato di sentirsi ancora incredibilmente colpito e stupito dal successo che la canzone è riuscita ad ottenere, e da come essa è riuscita ad entrare nell’immaginario collettivo di tutti gli appassionati di musica:  E’ emozionante. E sorprendente. All’epoca ovviamente non immaginavo quello che sarebbe venuto dopo, non avevo capito subito la potenza di Ti Amo. Il segreto della sua resistenza nel tempo? Sicuramente c’è stato talento nello scrivere una canzone che ha resistito alle bufere musicali di questi anni, ma c’è stata anche una buona dose di fortuna. Ti amo è il brano più originale del mio repertorio e ancora oggi per chi l’ascolta è un colpo di fulmine”. E conferma come sia stato il brano più significativo della sua carriera: “Ognuno di noi ha un singolo che ha segnato il suo percorso. Per me è stato Ti Amo, e poi Gloria, brani che durante i concerti non rifaccio ma con noia, grazie alle emozioni che sento da parte del pubblico”