Rita Bellanza è uno dei casi televisivi più clamorosi degli ultimi anni. La concorrente di X-Factor era stata subito ammessa alla competizione per una sua interpretazione suggetsiva di Sally di Vasco Rossi, che l’aveva immediatamente resa celebre su Youtube. La cantante di appena 20 anni aveva interpretato in maniera magistrale quel pezzo di solitudine e malinconia e sul web tutti si erano prodigati ad esaltarla in maniera quasi spasmodica. I più ferventi estimatori non avevano aspettato un secondo a definirla la nuova Adele, il futuro mondiale della musica italiana e via discorrendo. Paragoni francamente azzardati quelli iniziali, se non altro perché basati sull’unica performance di Sally che, va bene tutto, ma di certo non era così probante. Chiaramente in un contesto del genere di esaltazione collettiva Rita Bellanza era stata dichiarata già vincitrice di X-Factor senza dubbio alcuno. Peccato però, che, come sempre accade, solo gli stolti hanno solo certezze e mai dubbi. E come volevasi dimostrare, la giovane cantante, dopo una serie di brutte prestazioni, è stata scaraventata fuori dal talent.
‘UN CASO UMANO’
Ma non prendiamoci in giro: l’ascesa (e poi la violentissima discesa) di Rita Bellanza sono dovute anche al fatto che la sua storia è stata subito sviscerata per bene e gettata in pasto al pubblico, che è un leone feroce divora-tragedie. Come molti sapranno, Rita Bellanza è stata abbandonata dalla famiglia naturale e costretta ad essere affdata a tre famiglie diverse prima di trovare quella che faceva apposta per lei. Un caso umano, quindi, come ha ammesso lei stessa sulle pagine de Il Corriere della Sera: “In sostanza sì sono un caso umano, è inutile negarlo, sono stata affidata a tre famiglie prima di trovare la mia dimensione. Però mi dispiacerebbe tantissimo se fossi stata eliminata solo ed esclusivamente per questo motivo, io sono molto di più di quello che si vede in video”. C’è sicuramente una traccia di amarezza in Rita, ma anche tanta gratitudine per la famiglia che finalmente l’ha accolta e ha saputo amarla. Tanto che dice che se dovesse incontrare suo padre “non saprei neppure riconoscere il suo viso. E poi è l’unica persona che non mi tocca e non mi ha mai toccato il cuore. Il capitolo è chiuso, ho un’altra famiglia ed è fantastica”. Dell’esperienza in televisione, comunque, Rita Bellanza salva soprattutto un personaggio come Gianni Morandi: “Il mio preferito certamente è stato Gianni Morandi che mi ha salvata nonostante avesse tutti contro, soprattutto il pubblico.” Morandi che, per inciso, non è riuscito nel miracolo di tenerla all’interno del format a tutti i costi.
DALLE STELLE ALLE STALLE, MA…
La caduta fragorosa di Rita Bellanza si deve soprattutto a quell’inizio sfolgorante che aveva creato troppe aspettative su di lei. Aspettative che a poco a poco sono venute a cadere mettendo in mostra due limiti diversi ma simili: la completa mancanza di tecnica vocale, unita a un temperamento emotivo che l’ha portata ad emozionarsi troppo nei momenti cruciali di X-Factor. Senza questa chiave di lettura non si spiegano le tremende differenze tra le interpretazioni di Sally di Vasco Rossi e La donna cannone di Francesco De Gregori; in quest’ultima performance le stonature sono state tremende, quasi imbarazzanti. La stessa Rita Bellanza ne è consapevole: “Probabilmente con Sally sono partita troppo forte, avevo creato aspettative troppo alte su di me. Purtroppo so di non avere tecnica nella voce ed è per questo che sono soggetta ad alti e bassi quando canto. Ogni volta è un’incognita. Comunque sia non è solo questo. Il fatto è che nelle prove non ho mai stonato La donna cannone, mai. Quando però si accende la lucina rossa della telecamera cambia tutto, e un turbine di emozioni ti travolge”. Tuttavia Rita non considera fallimentare la sua esperienza a X-Factor, anzi. “Ho conosciuto Manuel Agnelli e mi ha dato molti consigli su come sopravvivere alle critiche. E si sopravvive anzitutto credendo in se stessi. È quello che farò da oggi”. Tanto che – dice – “proprio grazie a questa esperienza ho capito che voglio vivere di musica”.