Questa sera, mercoledì 6 dicembre, Gianna Nannini sarà sul palco del Mandela Forum di Firenze. Anche domani, giovedì 7 dicembre, la rocker senese si esibirà nel palazzetto fiorentino. Il concerto di stasera è sold out da tempo, per questo è stata aggiunta una seconda data fiorentina. I cinque concerti speciali dedicati ad “Amore gigante” – e che anticipano il “Fenomenale Tour” – si aprono con “Fenomenale, tra grandi teli bianchi sui quali le luci creano onirici effetti colorati. È poi la volta di Cinema e di Piccoli Particolari, per il primo dei tre set, quello elettro-romantico, in cui è diviso lo show. La seconda parte è dedicata ai classici dagli anni Ottanta a oggi: con I Maschi, Ragazzo dell’Europa, Fotoromanza, Amandoti, Sei nell’anima, Meravigliosa creatura. Con Sabbie Mobili parte il terzo set, quello rock, Tutta mia, L’ultimo latin lover, America, Bello e impossibile, prima dei saluti finali su Amore Gigante. “Io il palco lo possiedo, ho un atteggiamento molto fisico. E il mio pubblico lo sente, lo percepisce e reagisce in maniera rock ai miei live. Chi viene a sentirmi conosce a memoria le mie canzoni e canta, ma si lascia anche andare perché di fondo la mia è musica popolare”, ha detto la rocker prima di salire sul palco del PalaLottomatica di Roma.
INCIDENTE E CARRIERA
Nelle scorse settimane la cantante è stata ospite a Che tempo che fa, dove ha presentato i suoi singoli “Fenomenale” e “Cinema”. Nel corso dell’intervista con Fabio Fazio ha racconto di un incidente che le ha cambiato la vita: “Lasciai nella macchina per i ricciarelli le falangi del medio e dell’anulare della mano sinistra . Finirono nell’impasto dei dolci, ma nessuno li ha mangiati, li ritrovarono il giorno dopo, troppo tardi per riattaccarli. Cacciai un urlo terribile, la voce roca mi è venuta allora. Poi svenni”, ha detto la rocker. I suoi studi musicali furono compromessi dopo l’incidente: “Al conservatorio mi bocciarono: al pianoforte le scale venivano un po’ zoppicanti. Ridiedi l’esame con due piccole protesi di plastica e le unghie finte: lo passai. L’assicurazione versò due milioni. Mi ci pagai la fuga a Milano. Per anni non parlai coi miei genitori. Andavo alla Ricordi alle 7 del mattino, quando non c’era ancora nessuno, per esercitarmi al piano”.