“Registrai perfino un intero album basato sui racconti di Cechov. I critici pensarono che fosse autobiografico, tanto meglio”. Siamo a pagina 112 dell’edizione italiana di Chronicles Volume 1 scritto da Bob Dylan. L’album a cui fa riferimento il premio Nobel è verosimilmente Blood on the Tracks del 1975. Si sa, Dylan è da sempre imprevedibile, indecifrabile e dalle mille contraddizioni. Depistaggio? Probabile, visto che Blood on the Tracks è conosciuto per essere il più famoso “Breakup album” del rock ovvero le canzoni del disco sono ispirate dalla rottura del rapporto di Dylan con la moglie Sara dopo 10 anni di relazione. Bob Dylan sa come essere inafferrabile…
Blood on the Tracks oltre ad essere il “disco del ritorno” più amato e apprezzato dal pubblico e dalla critica è anche il più sofferto dal figlio Jakob Dylan: “These songs are my parents talking”.
In attesa di ulteriori rivelazioni dai nuovi volumi di Chronicles, oltre 40 anni dopo un altro cittadino di Duluth ha provato a trasformare il dolore del divorzio in forma d’arte. Si tratta di Dave Simonett leader dei Trampled by Turtles che in questi giorni ha pubblicato l’album Furnace sotto il cappello dei Dead Man Winter.
Per quanto Bob Dylan sia anche un punto di riferimento musicale costante di Simonett, Furnace non passerà alla storia come Blood on the Tracks anche se il risultato complessivo è di tutto rispetto. Il nome della band non è stato scelto appositamente per questa occasione dolorosa anzi i Dead Man Winter sono un gruppo di amici guidati da Dave con già album all’attivo ma dormienti… l’apprezzabile Bright Lights risale al 2011.
Per saperne di più di come si porta avanti un side project con passione e rinnovata ricchezza artistica vale la pena di ascoltare Warren Haynes (The Allman Brothers Band/Gov’t Mule), Dave Gahn (Depeche Mode/Soulsavers) o Alan Sparhawk (The Low/The Retribution Gospel).
Spesso quello che muove un leader nel condurre un progetto parallelo non è la ricerca di un maggiore ritorno economico o la necessità di lanciarsi in nuovi generi musicali, piuttosto il desiderio di trascorrere e di condividere più tempo con i propri amici. Questo è anche il caso di Dave Simonett e dei suoi Dead Man Winter che sono composti dal batterista JT Bates, dal chitarrista Erik Koskinen, dal pianista Bryan Nichols e dal bassista Tim Saxhaung (TBT).
In questo momento specifico questa compagnia ha avuto per Dave un effetto terapeutico come ricordano gli amici della band: “Prima della registrazione in studio le sue canzoni suonavano davvero disperate, come se ci stesse annegando dentro. Da quando siamo andati in studio è stato come un ritorno alla vita”. Dave ha iniziato la composizione delle canzoni in totale isolamento in un posto sperduto del Minnesota per poi completare e concludere il disco presso i Pachyderm Studio di Cannon Falls dove in precedenza aveva registrato Wild Animals e dove prima ancora i Nirvana avevano inciso In Utero.
The House is on Fire è il brano di apertura del disco, un pezzo acustico con una andatura dolente. Il titolo è di suo esplicativo: se in famiglia non c’è più armonia la casa prende fuoco e poi cade a pezzi. Nel brano successivo Destroyer Dave non usa mezzi termini: “Tutto quello che volevo era morire, ma tu non mi avresti lasciato andare via” e poi con il cuore in mano rivolto ai figli: “Sono un disastro, sto svanendo dalle vostre giovani vite”.
Cardinal ha un suono melodioso e gentile ma il testo è sempre drammatico: “Ho provavo sicurezza e amore ma sono durati solo il tempo di averli raggiunti”. A dispetto delle tematiche trattate il ritmo delle canzoni talvolta è allegro; questo è il caso di Am I Breaking Down: “Jack e Lucy sanno cosa serva per crescere, cosa serva per amarsi l’un l’altro, posso andare” e di Red Wing Blue Wing, “Quando le luci si accendono è tempo di andare a casa, per una strada differente rispetto a quella che conosci”.
Il disco chiude con You are out of control che contiene poche parole ma in cui Dave sfoga tutta la sua rabbia in un crescendo rock. Rispetto ai Trampled by Turtles Simonett tira il freno e ripone violini nelle custodie: un ritmo sfrenato e troppo allegro avrebbero stonato con testi così personali e sofferti. Ogni divorzio è un fallimento, ancora di più quando si trovano coinvolti dei figli.
Che quello di Simonett sia un Breakup album, non ci sono dubbi. Di cos’altro scrivere quando si è coinvolti in una situazione così dolorosa? Musicare le proprie sofferenze è stato un esercizio di presa di coscienza e di liberazione ma la separazione dalle persone amate lascia inevitabilmente delle ferite, delle cicatrici, dei solchi…
Nell’ultimo tour con i Trampled by Turtles Dave ha portato in giro le canzoni di Wild Animals tra cui la stupenda Are you behind the Shining Star? Quello che possiamo augurare a Dave Simonett è che anche nel dolore più profondo, proprio quando il sangue scorre nei solchi, di mantenere alto lo sguardo e di continuare a seguire la Stella più luminosa, quella che guida i passi sicuri di ogni uomo. E di tanto in tanto di tornare a suonare con gli amici dei Dead Man Winter.