Bello FiGo continua ad essere al centro di polemiche e contestazioni, anche se può contare anche su un gruppo di sostenitori. Giulia Innocenzi per esempio, giornalista Rai, che in queste ultime ore è intervenuta in difesa del rapper, sottolineando come sia inammissibile che si sia arrivati al terzo concerto consecutivo cancellato. La giornalista si è espressa in merito alle minacce che Bello FiGo sta ricevendo su internet e di persona, così come i gestori di alcuni locali in cui si sarebbe dovuto esibire. “Viviamo davvero in un Paese dove non è possibile far esibire una persona”, si chiede ai microfoni di Radio Cusano Campus, “perché ci sono quattro facinorosi che fanno delle minacce?”. Non ci sarebbe quindi in discussione la qualità artistica di Bello FiGo, quanto il diritto di ogni cittadino di potersi esibire senza dover temere per la propria vita. In nome di quella libertà d’espressione che spesso viene calpestata e che sembra non aver trovato accoglimento fra le schiere dei politici. “Non vi sembra strano?”, imbecca ancora Giulia Innocenzi, annunciando anche a chi ha preso di mira la sua stessa persona per le idee espresse, che ricorrerà alla Polizia Postale.

Diversa la posizione di Joe Formaggio, Sindaco di Albettone, in provincia di Vicenza, ed esponente di Forza Italia. Dal suo punto di vista, espresso a Radio 24, all’interno della trasmissione La Zanzara, bisognerebbe prestare particolare attenzione agli immigrati perché “sessualmente pericolosi”. Non nasconde le proprie idee politiche e sociali Formaggio, che sottolinea di non apprezzare la società multietnica perché crea individui senza una caratteristica specifica dal punto di vista razziale. Il Sindaco ha inoltre espresso parere favorevole, in modo scherzoso, riguardo a Bello FiGo, augurandosi che ne arrivino altre decine in modo che la popolazione si arrabbi sempre di più. “Lo farei esibire anche ad Albettone. So già cosa succederebbe”, prosegue nell’intervista, “come minimo lo linciano”. Joe Formaggio non nasconde nemmeno di provare una forte ostilità nei confronti del rapper, autore di testi provocatori sull’immigrazione, ma di essere anche felice della sua esistenza perché è funzionale, affinché i cittadini si ribellino.