È una canzone di Lu Colombo uscita nel 1981: il testo è stato scritto da lei stessa e da David Riondino nel 1975 ma fu rifiutata da varie case discografiche per il testo considerato “scomodo”. E proprio Lu Colombo, in un’intervista a “Libero quotidiano” riportata da Dagospia, racconta come è nato il tormentone: “Mi raccontarono la storia di Zazà, ballerina cubana che danzava in un locale: il Barracuda. In verità copriva un traffico d’ armi con Cuba. Era innamorata di Fidèl (Castro, che poi infatti diventa Miguel) e amante di Pedro. Quando Fidèl scopre il tradimento, s’ infuria. Lei scappa, e finisce per fare la maitresse ingrassata di un “gran salotto”, tra mulatte in una casa di piacere per stranieri. Fra rum e cocaina”. Lu Colombo afferma di aver potuto scrivere Maracaibo “perché non ne sapeva niente di rum e cocaina” ma aggiunge anche che la canzone non rappresenta “una storia felice. Io ero una ragazza tormentata, la canzone ha rappresentato più seccature che soddisfazioni”.



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Dopo essere stata autrice di una canzone di successo come Maracaibo Lu Colombo ha cambiato vita. E’ lei stessa a raccontare che cosa fa ora in un’intervista rilasciata a “Libero quotidiano” e riportata da Dagospia. “Sentivo Maracaibo dappertutto, ma non mi arrivava una lira – afferma Lu Colombo -. Non sono stata aiutata e sono andata in crisi. La discografica mi aveva presa senza un progetto: avevano preso Maracaibo, non me. Nell’ 87 mi sono messa a fare la restauratrice a Firenze”. Molte case discografiche avevano rifiutato di produrre Maracaibo, “tranne la Carosello con Salvini. Però lui andò via dopo poco che uscì il disco e mandarono via anche me. Ma si tennero le edizioni che poi vennero spartite successivamente con Emi”, spiega Lu Colombo. La cantante racconta anche che “la Rai passò la canzone una sola volta e venne tagliata a metà per via della parola cocaina. Poi venne data a Raffaella Carrà per un balletto e il grande pubblico pensò fosse sua. L’ altra metà era convinto fosse di Jerry Calà, invece. Quindi Maracaibo non è stata mai abbinata alla mia faccia e non ho mai visto soldi”.



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