Maldestro è uno dei rari cantautori selezionati da Carlo Conti e dal suo team per l’edizione 2017, intendendo per cantautori non solo coloro che si scrivono i testi, ma soprattutto uno stile musicale che fa delle parole il fulcro della canzone. Antonio Prestieri, vero nome di Maldestro, è arrivato in finale nella categoria Giovani, con Canzone per Federica, un brano dolce e premuroso, dedicato sembra a un’amica in difficoltà.

Il pezzo, a differenza di quasi tutti i rivali con cui si è sfidato durante Sarà Sanremo, ha un andamento melodico delicato, quasi sussurrato, scandito dalle strofe lievemente cantilenanti e da un ritornello più aperto, ma mai a squarciagola, perfetto per la voce roca di Maldestro: parte direttamente con le parole, accompagnate da un sottofondo sottilmente elettronico, su cui poi entrano una chitarra malinconica e una tastiera quasi sognante. Il testo parla di come si possono affrontare le difficoltà della vita, di come l’esistenza sia una serie di porte chiuse (“Sarà ogni porta che chiudi / a mescolarti le carte”) o di sfide che spezzano il cuore (“sarà la mamma in cucina / che non è più come allora”) che solo la pazienza mista a una determinazione quasi stoica possono affrontare: “Ma tu, cammina, cammina / accumula strade / lasciando che tutto si muova / Ma tu, respira, respira / non chiudere gli occhi / se il buio della notte / ti trova”).

Versi brevi, rime che danno al cantato un ritmo quasi concitato a differenza della musica che sembra voler suggerire una calma mista a una certa rassegnazione di fondo, tanto che nello special, prima del finale, Maldestro azzarda un quasi valzer da carillon (“Balla, da sola oppure in /mezzo alla gente / e canta, perché nessuno ti tolga niente”) che profuma di tempi andati e che non torneranno.

È in questo tono diremmo crepuscolare che Maldestro gioca bene le sue carte, diverse da quelle che compongono lo standard sanremese o comunque del pop giovane contemporaneo, a cui questo giovane autore risponde senza urli o graffi sonori da talent show e classifica di vendite, ma con una maturità che lo accosta alla dimensione dei club, dei teatri, chitarra in mano e sguardo dentro il pubblico.

Maldestro “Canzone per Federica”

Sarà che un giorno si brucia
come si brucia la vita
sarà che il tempo lo conti
appoggiando il naso alle dita

Sarà la legge complessa
di questa immensa natura
sarà la forza di piangere
non lasciarti da sola

Sarà che ogni caduta
è l’inizio di un altro volo
sarà che il meglio di vivere
lo trovi in un uomo solo

Sarà che siamo creature
fatte di polveri e inganni
per correggerci il cuore
non basteranno questi anni

Sarà quest’ansia da studio
a farti odiare il mattino
sarà il silenzio di un padre
a farti amare un bambino

Sarà il tuo libero arbitrio
a incasinarti l’umore
sarà che siamo architetti
del nostro stesso dolore

Sarà un tuo vecchio nemico
il tuo più intimo amico
sarà l’assenza di Dio
a portarti verso il tuo io

Sarà un tiro di erba
a farti stare una merda
quando ti scoppia la testa
e vuoi lasciare la festa

Ma tu, cammina, cammina
accumula strade
lasciando che tutto
si muova

Ma tu, respira, respira
non chiudere gli occhi
se il buio della notte
ti trova

Sarà che un fiore resiste
il tempo di una stagione
sarà che a volte un abbraccio
lo trovi in una canzone

Sarà la noia degli amici
di qualche sabato sera
sarà la mamma in cucina
che non è più come allora

Sarà ogni porta che chiudi
a mescolarti le carte
sarà che quando vuoi andare
la moto è ferma e non parte

Sarà che una risposta
la trovi dentro a uno sguardo
che un incontro perfetto
è frutto di un ritardo

Ma tu, cammina, cammina
accumula strade
lasciando che tutto
si muova

Ma tu, respira, respira
non chiudere gli occhi
se il buio della notte
ti trova

Balla, da sola oppure in mezzo alla gente
e canta, perché nessuno ti tolga niente
Ma tu, cammina, cammina
accumula strade
lasciando che tutto
si muova

Sarà che un giorno si brucia
come si brucia la vita
sarà che il tempo lo conti
appoggiando il naso alle dita

Sarà la legge complessa
di questa immensa natura
sarà la forza di piangere