Ha portato una ventata d’allegria sul palco del Festival di Sanremo 2017 con la curiosa coreografia in coppia con un gorilla e la sua orecchiabile “Occidentali’s karma”. Stasera interpreterà Susanna di Adriano Celentano ma sui social non si che parlare della sua performance di ieri che ha visto salire sul palco dell’Ariston un finto gorilla e del suo maglioncino arancione. Il cantante che ha vinto lo scorso Sanremo nella sezione Nuove Proposte con “Amen” non è passato certo inosservato tra canzoni impegnate e ballad romantiche: “Ci vuole coraggio ad indossare un’arancia pelosa addosso #francescogabbani però dai bella canzone”, “Dite quello che volete ma con un maglioncino arancio e un gorilla ha rianimato l’intero teatro”, “Vorrei affrontare gli esami con la stessa allegria che #Francescogabbani affronta il palco dell’Ariston”, “Allegro e orecchiabile sara’ una sorpresa anche tra i big”. Clicca qui per vedere un estratto dalla sua performance.



Francesco Gabbani tornerà questa sera sul palco dell’Ariston proponendo la cover ‘Susanna’ di Adriano Celentano. Ieri il vincitore di Sanremo Giovani del 2016 si è esibito nella categoria Big con ‘Occidentali’s Karma’, svelando di averla scritta con persone a lui molto vicine: “Il primo è Fabio Ilacqua, con cui ho scritto ‘Amen’, poi mio fratello Filippo Gabbani, che è il mio batterista e con cui collaboro perché credo moltissimo in lui. Ultimo ma non ultimo Luca Chiaravalli: un grande musicista, autore e produttore” svela ai microfoni di ‘Radio Italia’ dicendo di voler portare a Sanremo un po’ di ironia, anche se a causa di tutti gli impegni il suo nuovo album non potrà uscire nei prossimi mesi come i suoi colleghi: “L’album purtroppo non esce a febbraio perché non ho avuto proprio il tempo di finirlo: sono stato molto impegnato a lavorare alla colonna sonora del film ‘Poveri ma ricchi” di Fausto Brizzi.”



Non è un caso che Francesco Gabbani porti “Susanna”, un brano di Adriano Celentano, nella serata del Festival di Sanremo 2017 dedicata alle Cover che vedremo in onda su Rai Uno stasera, giovedì 9 febbraio. Come raccontato ieri dal cantautore durante il DopoFestival, il Molleggiato ha voluto inserire nel suo ultimo album con Mina una canzone scritta da Gabbani e quest’ultimo non ha potuto rifiutare. Il cantante di “Occidentali’s karma lo ha ricordato anche ieri in un’intervista a Radio Italia: “La collaborazione con Celentano per cui ho scritto ‘Il bambino col fucile’, inserito nell’album di Mina e Celentano ‘Le migliori’ è stata la ciliegina sulla torta del mio 2016. È stata per me una grande soddisfazione e motivo di grande orgoglio. Non a caso canterò “Susanna”, che già interpretò Celentano. Per me sarà come eseguire un tributo”.



Porta la cover di Susanna, di Adriano Celentano, al suo debutto nella categoria Big, dopo aver vinto l’anno scorso come esordiente tra i giovani in gara a Sanremo. Quest’anno, forte di una nuova consapevolezza maturata dopo una stagione particolarmente fruttuosa, porta con sè quel bagaglio di stralunatezza che lo contraddistingue attraverso una rilettura particolare del brano con cui si cimenterà questa sera, serata dedicata alle cover nel programma della kermesse canora. Adriano Celentano e Francesco Gabbani, non sono poi così distanti, anzi i due sembrerebbero fatti della stessa pasta e, infatti, una delle canzoni del nuovo album di Mina e Celentano è firmata proprio dal cantautore carrarese. Il passaggio di consegne è dichiarato, ma Francesco Gabbani dimostra di voler rendere onore al pezzo del Molleggiato.

La scanzonata dichiarazione d’amore, innovativa già nel 1984, è perfetta per dare fondo alle dinamiche di outsider di Gabbani, sempre in bilico tra cantautorato impegnato nei testi e una vena battiatesca nelle ritmiche utilizzate. Non si può non notare che “Susanna” è a sua volta la cover di un brano dei VOF de Kunst (The Art Company), per cui ascoltare la riproposizione di un brano che nasce già come replica di un originale, ci predispone alla possibilità di sentire arrangiamenti del tutto nuovi per valutare la forza del disco nel tempo; non sono più gli anni ’80, ma l’elettro-pop di oggi, con commistioni nell’electro e nella trap imbastardita dal solito drop, è diventata una mania degli ultimi anni. Francesco Gabbani ha svecchiato quel tipo di impostazione con le sue liriche che rincorrono sprazzi di lead acidi e batterie triggerate, ma il canone tipico della canzone classica, fatta di strofa-ritornello-strofa, è ancora una costante e mette radici importanti nella tradizione d’autore italiana. Il cantautore carrarese, forte di un contratto con BMG e collaborazioni come autore di Francesco Renga, è pronto a quella che si annuncia come la sfida più importante della sua carriera. È in gioco la necessità di confermare le aspettative del grande pubblico, alla ricerca di un album scoppiettante come quello dell’anno scorso, “Eternamente ora”. Ma è anche indispensabile comprovare i giudizi critici del lavoro precedente e la fiducia della giuria di qualità che ha deciso di conferirgli il prestigioso premio Mia Martini per l’originalità della sua proposta musicale.

Rivaleggiare con Adriano Celentano non è nelle intenzioni di Francesco Gabbani, ma sicuramente il brano in questione si presta anche a uno di quei balletti sulle gambe con cui era solito impreziosire le sue performance il Molleggiato. Anche Francesco, guarda caso, l’anno scorso era balzato in testa ai video più visti su YouTube, tra le esibizioni dei giovani talenti all’Ariston, proprio per via di un suo caratteristico modo di muoversi scomposto. Molti lo hanno affiancato a Celentano, prima ancora di vederli collaborare insieme, proprio per questo motivo, ma in realtà quella di Francesco è un’energia naturale che ha veramente poco di costruito a tavolino da un’agenzia stampa. Sicuramente, Gabbani è un personaggio a tutto tondo, autentico showman quando si trova a cantare su un palco, ma non si può far passare in secondo piano il suo enorme talento artistico. Rime strampalate, “comunque vada panta rei / and singing in the rain”, tratte dal singolo “Occidental’s Karma” in gara al Festival della Canzone, si sposano perfettamente al genio sregolato di un Celentano capace di scrivere “poi m’hai detto cocorito / non mi compri col patè”. L’ironia dissacrante è presente in tutti e due con il medesimo stile. Il 9 febbraio, vedremo se il karma di Francesco Gabbani ha trovato in Celentano il suo padre spirituale.