Maurizio Crozza nella sua videocopertina ha citato proprio la canzone che alla serata delle cover del Festival di Sanremo 2017 riporta Michele Zarrillo. L’artista propone ”Se tu non torni” di Miguel Bosè. Il comico genovese nei panni di Papa Francesco sottolinea come sarebbe stato importante per lui essere avvisato quando la canzone andava in onda perchè così avrebbe cambiato per guardare Voyager. Una battuta che sicuramente ha fatto sorridere il pubblico del Teatro Ariston sul momento, ma che ha regalato un sorriso anche quando ha visto l’artista riproporre questa splendida canzone con una personalità incredibile.



Interpreterà oggi, giovedì 9 febbraio, “Se tu non torni” di Miguel Bosè nella terza serata del Festival di Sanremo 2017, quella dedicata alle cover. Il brano firmato Lanfranco Ferrario, Massimo Grilli e dallo stesso Bosè è stato pubblicato nel 1994 e ha vinto il FestivalBar di quell’anno. Zarrillo potrà cantare questa canzone non essendo finito nella lista dei tre meno votati di ieri sera e tra pochissimo scopriremo come se la caverà con il brano di Miguel Bosè. Come leggiamo su Tv Sorrisi e Canzoni, il cantautore ha scelto “Se tu non torni” perché gli ricorda il suo periodo artistico più felice. Del brano esiste anche una versione spagnola, “Si tu no vuelves”, che bosè ha inciso nel 2007 duettando con Shakira.



-Per l’esibizione di questa sera, giovedì 9 Febbraio sul palco dell’Ariston Michele Zarrillo ha fatto una scelta inusuale rispetto a quella degli altri cantanti in gara, decidendo di cantare una canzone non tutta italiana ma molto amata dal pubblico del nostro Paese. La canzone in questione è “Se tu non torni”, con la quale il cantante spagnolo Miguel Bosè ha trionfato al Festivalbar nell’ormai lontano 1994. Il successo fu così grande che la canzone divenne la hit di quella estate, un vero e proprio tormentone. Miguel Bosè decise quindi di tradurla anche in spagnolo, incentivandone la diffusione anche nel suo Paese di origine. Una decisione particolare, dunque, che mette al primo posto i gusti del pubblico privilegiando una delle canzoni più amate di sempre. Il brano parla di un amore finito, di un amore che è ormai andato via ma che continua a esistere e vivere nella speranza di chi è rimasto. La storia dunque è una storia abbastanza comune di un amore deluso, ma che non si arrende e continua ad aspettare un ritorno in uno stato d’animo di malinconia ma anche di fiducia nel futuro. 



Cosa ci si aspetta dall’interpretazione di Michele Zarrillo? In che modo rielaborerà questo bellissimo brano? In genere Zarrillo non riserva molte sorprese dal punto di vista canoro e dell’esibizione. In generale quindi è possibile che il suo tributo a Miguel Bosè rimarrà fedele allo stile dell’autore, senza stravolgerlo troppo. Zarrillo è indubbiamente un cantante molto preparato dal punto di vista tecnico e musicale, per cui sul piano dell’esecuzione vera e propria si ritiene che sarà impeccabile. Dal punto di vista della comunicazione emotiva, cioè delle emozioni che egli sarà in grado di trasmettere al pubblico con la sua esecuzione, le speculazioni sono tutt’ora in corso. Presumibilmente Zarrillo tenderà a sottolineare vocalmente lo struggimento dato da un amore infelice, del resto la vena romantica di questo autore e interprete non si esaurisce mai, nè quando è alle prese con brani suoi o scritto per lui, sia quando si trova a dover eseguire canzoni altrui. Insomma, volendo ricapitolare con molta probabilità Michele Zarrillo canterà Bosè senza discostarsi molto musicalmente dalla versione originale, ma forse caricandola di un maggiore pathos e di un più intenso sentimento, in accordo con un modus operandi che caratterizza tutta la sua carriera musicale. Al di là di tutte queste congetture, tuttavia, per scoprire davvero in che modo Zarrillo canterà la canzone di Bosè bisognerà seguire la puntata di questa sera. Chissà se, al di là di tutte le previsioni, il cantante non sconvolga tutti con un’esibizione originale e stravolta della canzone del celebre cantante spagnolo. Non ci resta altro che rimanere a guardare, o meglio ad ascoltare.