Samuele Bersani è tornato a cantare dopo aver vissuto quattro mesi terribili: la malattia ha costretto l’artista riminese a posticipare La Fortuna Che Abbiamo Tour, il nuovo giro di concerti concepito lo scorso autunno per accompagnare il lancio sul mercato dell’omonimo album dal vivo. I problemi alla gola, però, hanno imposto a Samuele Bersani uno stop forzato, ma per fortuna è tutto passato per il cantautore, che ha rischiato di compromettere le sue corde vocali. Il foniatra Fussi di Ravenna lo aveva mandato a Lione per l’intervento chirurgico, ma i sanitari francesi alla vigilia dell’operazione lo hanno dimesso, consigliandoli di lasciare le cose come stavano, perché il trattamento avrebbe rischiato di complicare la situazione. I problemi per Samuele Bersani sono cominciati a causa di un reflusso gastroesofageo: «Mi ha bruciato una corda vocale alimentando una cisti. Per farla riassorbire i medici mi hanno ordinato due mesi di silenzio assoluto, avvertendomi che il recupero avrebbe avuto tempi lunghi» ha raccontato al Gazzettino. Quando ha ripreso a parlare il cantautore riminese si è rivolto dal logopedista Mignardi di Bologna, che lo ha aiutato a partire dalle vocali basse fino al recupero completo. Il suo percorso verso la guarigione, però, è stato caratterizzato da diversi ostacoli: «Prima ho avuto una ricaduta, poi è arrivata una cordite, poi alcuni problemi familiari». La voce è tornata, ma la voglia di cantare non era mai passata a Samuele Bersani. La paura, invece, è passata: «Per qualche tempo ho temuto di non poterlo fare più. Quando rimani a lungo malato com’è accaduto a me, ti viene la paura di non riuscire più a recuperare». Il rischio di dover lasciare il mondo della musica ha spaventato molto l’artista, consapevole di non essere molto visibile: «Se non faccio nemmeno più concerti in questi tempi usa e getta basta un attimo per scomparire» ha concluso Samuele Bersani.



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