Magari non tutti sanno che Vito Perrini è Dj Jad, ma sicuramente tutti sanno che Dj Jad con J-Ax hanno fondato gli Articolo 31, il primo vero gruppo che ha sdoganato il rap negli anni Novanta arrivando ad un successo clamoroso con gli album “Domani Smetto” e “L’italiano medio” a cavalli con gli anni Duemila. Un dj che fa le basi e un frontman che ha segnato un’epoca, ritornato in forte auge negli ultimi anni con la collaborazione fissa con Fedez nel nuovo progetto e casa discografica che sta stracciando record su record. Dj Jad si è invece sempre mantenuto nell’alveo della sua musica, facendo numerosi progetti negli States e oggi “tornato” in auge dopo l’ultimo tentato progetto che ha visto la diffida ufficiale della Best Sounds, l’ex casa produttrice degli Articolo. Con questo comunicato, Vito Perrini aveva infatti negli scorsi giorni ributtato in scena gli Articolo 31 Dj Jad project, scatenando il putiferio: «Gli Articolo 31 ritornano, e lo fanno con un tour nazionale e un album (in uscita in autunno). Il progetto di DJ JAD per i ‘nuovi’ Articolo 31 non parte dall’idea di un nuovo front-man che sostituisca J-AX ed il ruolo che lo stesso ha rappresentato per il passato e l’importanza del gruppo, ma nasce dal principio che questo progetto possa crescere attraverso sempre nuove collaborazioni a secondo dell’esigenza artistica del momento».
Ecco che la Best Sounds non la prende benissimo e replica, piccantissima, «Best Sound afferma di possedere un atto sottoscritto da Ax e Jad in cui vengono ceduti i diritti su quel marchio» e per questo motivo l’utilizzo del marchio Articolo 31 potrebbe costare 110 mila euro al giorno per l’eventuale mancato adempimento alla diffida dal non usarlo. Il progetto nato da Dj Jad non intende rimettere in piedi il gruppo come era un tempo, ma semplicemente rilanciare una carriera finita ancora bene senza un vero motivo reso pubblico. «La mia musica non potrà mai morire perché ha un valore di base. Non è business per me. E’ un valore che va oltre, è una parte di vita», racconta l’ex compagno di J-Ax in una intervista a SoundsBlog. «La richiesta di risarcimento la trovo di cattivissimo gusto. Il mio ex produttore (Franco Godi, ndr) detiene tutte le edizioni dei nostri album, a livello editoriale continua a guadagnare centinaia di migliaia di euro con i nostri brani. Io invece sto con le pezze al c…o, non me la vivo bene economicamente», confessa amaramente Dj Jad.
Il caso Articolo 31 scoppiato nel giro di poche settimane non poteva ovviamente non chiamare in causa il più celebre del gruppo rap che ha segnato un’epoca, J-Ax. Dalla compagnia e gli album con Dj Jad fino ai progetti attuali con Fedez, sembra passata un’era geologica eppure nel giro di pochi anni la carriera di Ax è rimasta ad alti livelli, quella di Dj Jad invece è entrata nel dimenticatoio del grande pubblico. Il dj si dice estremamente amareggiato contro il suo produttore Franco Godi, ma è soprattutto contro J-Ax che rivolge le parole più “sibilline”: il cantante a “Rockol” ha preferito non commentare l’intera vicenda e lo scontro tra la produzione e il marchio Articolo 31, e questo non è propriamente piaciuto a Jad. «Le nostre strade si sono separate. Lui ha voluto fare tutt’altro, io continuo per la mia strada. Non abbiamo litigato e anzi sono contento per i suoi traguardi. Ma io ci tengo a portare avanti i miei valori, è una questione di etica», racconta il dj che un temp condivideva il successo da giovanissimo con lo scatenato Ax. La spedizione ancora viene “nascosta” nei motivi e nell’origine – «La verità si saprà presto» – racconta un sibillino Dj Jad sempre nell’intervista ai colleghi di Blogo. E infine, l’affondo finale contro il suo ex compagno, dimostrando come una possibile reunion sognata dai fan sarà alquanto improbabile: «Ho un solo grande rammarico: il fatto che non sia venuto neanche al funerale di mia mamma quando lei gli dava sempre il piatto di pasta. Ho ricevuto solo un sms dopo la morte di mia mamma…».