Il grande pubblico lo ha scoperto grazie alla sua apparizione come ospite al Festival di Sanremo di un paio di anni fa, ma Ezio Bosso, nel mondo della musica classica è conosciuto e soprattutto stimato in tutto il mondo. Bosso che in realtà aveva cominciato la sua carriera musicale suonando in un gruppo rock, gli Statuto, nel 2011 ha scoperto di essere colpito da malattia neuro-degenerativa progressiva. Nonostante questo, come dimostrò quella sera a Sanremo, è una persona per niente abbattuta dalla sua sofferenza, capace invece di comunicare una incredibile positività per la vita. Tutto questo si vede attraverso la musica che suona. Dopo una pausa di qualche anno è infatti tornato sui palcoscenici con ancora più forza di prima, stupendo il mondo. 

Tra le persone che più lo stimavano il grande direttore Claudio Abbado. Bosso infatti suonava nella sua European Chamber Orchestra e tutti e due si erano trovati a combattere contro brutte malattie (il tumore per Abbado) cosa che strinse ancora di più i loro rapporti già fraterni. Dice la figlia Alessandra Abbado, che oggi dirige le varie iniziative del padre scomparso: “Ezio è per me uno dei tanti fratelli che la musica mi ha regalato.  Prima di diventare un eccellente direttore lavorava con la European Chamber Orchestra creata da mio padre. E per Claudio tutti i musicisti erano come figli e quindi come miei fratelli. Dopo la malattia che gli ha cambiato la vita Ezio e mio padre si sono ritrovati. Ed insieme hanno combattuto le loro battaglie per rinascere (Abbado aveva sconfitto il cancro, grazie alla musica, ndr). Si era creata una grande affinità fra i due. Ed ora io l’ho ritrovato. Lui darà visibilità alla Mozart14, ne parlerà a tutti”.

E’ per questo che Alessandra ha offerto a Ezio di diventare ambasciatore e testimone internazionale dell’Associazione Mozart14. Si tratta di una associazione di promozione sociale che fra le tante cose, spiega, ha inaugurato “il progetto Tamino che aiuta con la musicoterapia i piccoli pazienti del Policlinico Sant’ Orsola-Malpighi di Bologna, o il coro di uomini e donne Papageno nella Casa Circondariale Dozza di Bologna”. Progetti che, sottolinea, finalmente riconoscono il ruolo della musicoterapia come pratica clinica. 

Tornando a Ezio Bosso, sarà tra gli animatori del grande evento Trame Sonore in programma dal 31 maggio al 4 giugno a Mantova, una serie di spettacoli che vedranno la partecipazione di 400 musicisti e incontri dedicati a bambini e famiglie. Bosso si esibirà il primo giugno mentre il giorno dopo terrà un incontro pubblico. Che anche in Italia finalmente la musica classica stia diventando qualcosa di accessibile a tutti, non solo alle elite?

Purtroppo però non tutto è così facile per Bosso che proprio nelle ultime ore ha dovuto subire un durissimo attacco da parte di 51 professori di orchestra che lo attaccano per il suo ruolo come direttore principale ospite della fondazione del Teatro Comunale di Bologna, ruolo che gli sarebbe stato offerto, dicono, grazie all’amicizia del sindaco di Bologna. In una lettera aperta, i 51 dicono che chi partecipa alle riunioni con Bosso “non rappresenta l’orchestra”. I 51 orchestrali vogliono fare il concerto del 5 a Bologna, ma Ezio Bosso, avendo dato le dimissioni dal ruolo di Direttore Principale Ospite della medesima per le incomprensioni suddette, non vuole proseguire la collaborazione con loro.

Comunque la decisione finale sulla formazione del 5 non potrà essere chiarita prima del 31 maggio, quando parlerà il Ministro dell’Ambiente, il quale è promotore dell’evento insieme a Conai e quindi si riserva il diritto di fare tutti gli annunci relativi all’evento medesimo.