Dura solamente tre giorni (dal due al cinque giugno), in Italia è meno noto di quanto meriterebbe, il suo spettacolo principale viene ripreso dal più lungo festival estivo e spesso gira il mondo. E’ il Festival estivo di Pentecoste, diretto da Cecilia Bartoli (il suo contratto è stato esteso al 2021), comprende un’opera in forma scenica (Ariodante di Handel), una in forma di concerto (La Donna del Lago di Rossini) e concerti.  Ariodante verrà ripresa nella seconda parte del festival estivo. Il tema del festival è, questa Pentecoste, la fragilità e la sensibilità maschile. Ariodante si presta bene anche se non tra le opere più note di Handel; in Italia se ne ricorda una bellissima edizione alla Piccola Scala nel 1981 (con la regia di Pierluigi Pizzi)



L’opera fu rappresentata per la prima volta, l’8 gennaio 1735 al Covent Garden in apertura della prima stagione operistica tenuta in tale teatro. Nel pieno dello scontro con l’Opera della Nobiltà, sostenuta dall’erede al trono Federico di Hannover,  Händel aveva dovuto sloggiare dal principale teatro lirico londinese, il King’s Theatre ma, godendo a sua volta dell’appoggio tacito, di Re Giorgio aveva potuto concludere un accordo con l’impresario del Covent Garden  per trasferire in esso la sua attività operistica, affiancandola agli spettacoli teatrali leggeri e di balletto che già vi si svolgevano. 



“L’opera non incontrò se non un mediocre successo e fu seguita solo da cinque rappresentazioni a gennaio, quattro a febbraio ed una a marzo”, per un totale quindi di undici spettacoli. Handel la riprese, per due rappresentazioni e senza balletto, il 5 e 7 maggio 1736, senza successo. Ariodante  non conobbe poi altre riprese fino a quella di Stoccarda nel 1926 ed è rientrata, in qualche misura, in repertorio negli ultimi decenni del secolo scorso venendo fatta oggetto di attenzione crescente a livello sia di rappresentazioni sceniche nei grandi teatri, sia di registrazioni discografiche. L’intreccio è semplice: l’amore del cavaliere scozzese Ariodante per la figlia del Re di Scozia, Ginevera. Quest’ultima è accusata di tradimento e dopo una serie di intrighi , le menzogne vengono smontate ed i due possono convolare a giuste nozze-



“Quando affronto il personaggio ed i temi di quest’opera – ci dice Cecilia Bartoli per la prima volta in un ruolo maschile con una fitta barba – vedo il protagonista come un vero guerriero perfettamente integrato nel suo mondo. Diventa vulnerabile e fragile quando viene indotta a credere che la sua amata, lo tradisce. Il punto centrale dell’opera è la fragilità maschile. Il libretto è pieno di contrasti: intrighi notturni, felicità alla luce del giorno, scontro tra amore e potere”. Il regista a Christof Loy che Cecilia Bartoli definisce “un vero mago che sa come tradurre i sentimenti più intimi in un’azione scenica”.

Il cast include Nathan Berg, Kathryn Lewek, Norman Reinhardt, Christophe Dumaux, Sandrine Piau, Kristofer Lundin and the Salzburg Bach Choir. Gianluca Capuano dirige Les Musiciens du Prince – Monaco.

Si svolge nella Scozia medievale anche La Donna del Lago e pure in questo lavoro, due dei tre personaggi maschili sono guerrieri, ma molto sensibili ed intimamente fragili.