Ricorre oggi il 36esimo anniversario della scomparsa di uno dei più significativi cantanti italiani, Demetrio Stratos, vero nome Efstràtios Dimitrìu, scomparso a New York il 13 giugno 1979 dove si trovava per cure. Aveva solo 34 anni ed era stato colpito da una forma molto grave di anemia aplasia, insufficiente produzione nel midollo osseo di cellule del sangue di tutti i tipi. Per questo si era recato nella città americana nella speranza di essere guarito, ma purtroppo non ce la fece. Il giorno prima della sua morte era stato organizzato un concerto a Milano con i massimi esponenti della scena musicale per raccogliere fondi per le cure, purtroppo divenne una celebrazione funebre.



Stratos era nato ad Alessandria d’Egitto da genitori greci e dimostrò subito grandi doti musicali tanto che i genitori lo mandarono a studiare al conservatorio di Cipro. Nel 1962 invece si trasferì a Milano per frequentare la facoltà di architettura. Qui entrò subito nella vivace scena musicale milanese, diventando amico di Adriano Celentano e diventando cantante dei Ribelli e incidendo ill grande successo di classifica Pugni chiusi. Nel 1972 fonda il gruppo Area, politicamente impegnato e dedito alla fusion e al rock progressivo. Quello che lo caratterizza è l’incredibile estensione vocale: il musicista riusciva a produrre diplofonie, suoni bitonali e difonici (overtone singing), abilità diverse tra loro che è raro trovare nella stessa persona. Il comune di Milano ha deciso di dedicargli una via, via Demetrio Stratos all’interno del parco City Life dove sorgeva la vecchia fiera nel nuovo quartiere tra piazza Sei febbraio e viale Eginardo.



Alle 19 di oggi si terrà la cerimonia di inaugurazione e alle 20 presso l’Arianteo si terrà un concerto gratuito in suo ricordo trasmesso in diretta su Radio Popolare con la presenza di Eugenio Finardi, Mauro Pagani, Carlo Boccadoro, Gaetano Liguori, Ricky Gianco, Roberto Masotti, Fabio Treves gli Area e Daniela Ronconi Stratos, Enrico Merlin e Valerio Scrignoli. Alle 21.45, proiezione del film documentario “La Voce di Stratos” di Luciano D’onorio.

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