La figura paterna è comunque centrale per Vasco Rossi, che ha sempre ricordato come la sua determinazione nella musica fosse anche ispirata dalle esperienze di guerra del padre : “Mio padre si è ritrovato in un campo di concentramento per una guerra di cui non gliene fregava sinceramente un cazzo: mi è sempre sembrato giusto dedicarmi a qualcosa in cui credevo davvero, con tutte le mie forze.” E al padre di Vasco è dedicata anche una delle sue canzoni più significative, quella ”Anima Fragile” cantata a squarciagola dai 230.000 del Modena Park. Giovanni Carlo Rossi, il papà di Vasco, non ha potuto vivere la parte più significativa del successo del figlio, ma in quella canzone viene un po’ riassunto il legame schivo, quasi coperto da una forma di pudore, che c’era tra padre e figlio. Legame nonostante questo fortissimo, e capace di sopravvivere anche alla morte, come suggerisce la canzone, anche se la lontananza, sia figurata che reale, aleggia nel testo come un ostacolo insuperabile se non tramite i ricordi e i sentimenti. (agg. di Fabio Belli).



Giovanni Carlo Rossi, chi è il padre del noto cantante Vasco Rossi: il rapporto con il komandante e il retroscena sul nome

Il concerto evento di Vasco Rossi di questa sera al Modena Park e soprattutto la diretta su RaiUno con Paolo Bonolis che ci mostra stralci di una bellissima intervista al cantante, portano inevitabilmente alla luce tratti della vita del del komandante che non sono quelli più chiacchierate. Tra questi c’è sicuramente la famiglia e in primis il padre del cantante e il rapporto che intercorreva tra i due prima della sua dipartita. Vasco Rossi, in un’intervista concessa a febbraio al corriere.it, parla del padre Giovanni Carlo Rossi: “Mi chiamo Vasco come un compagno di prigionia di mio padre. Dopo l’8 settembre i tedeschi lo portarono nel campo vicino a Dortmund, in Germania. Papà, che si chiamava



Giovanni Carlo, fu uno dei 600 mila che preferirono restare nei lager piuttosto che combattere al fianco dei nazisti”. La storia racconta un aneddoto commovente: “Il campo fu bombardato, lui cadde nel cratere di una bomba, questo Vasco lo tirò su, gli salvò la vita. Non si rividero più, non so se sia sopravvissuto. Tanti suoi amici morirono di fatica. Papà tornò a casa dopo due anni. Pesava 35 chili. Ci è rimasto il suo diario. Non riusciva a vedere i film sull’Olocausto, erano emozioni troppo forti per lui”. Prima dell’inizio del concerto Vasco Rossi ha parlato del padre con Paolo Bonolis: “Mio padre voleva che facessi altro. Purtroppo è morto prima del mio grande successo. Oggi sarebbe orgoglioso di me”

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