“Gli Spari Sopra”, testo riscritto di un brano di un gruppo canadese
Che Vasco Rossi sia un gran ascoltatore di musica lo si sapeva sin dai tempi in cui faceva il dj. La passione non gli è mai venuta a mancare, anche se non sappiamo se sia stato qualcuno dei suoi musicisti o manager a fargli ascoltare un gruppo irlandese che in Italia non si filava quasi nessuno. Si tratta degli An Emotional Fish, band che ebbe vita breve, solo tre dischi, ma ottenne un bel mucchietto di soldi grazie alla decisione di Vasco di incidere la loro Celebrate, che divenne Gli spari sopra, una canzone e il titolo di uno dei suoi dischi di maggior successo, oltre un milione di copie vendute. Vasco è ormai la star italiana di maggior successo, ha pubblicato la testimonianza di tutto questo tre anni prima nel live San Siro dove ha fatto il tutto esaurito. Il disco però sembra più un momento di transizione, tra il vecchio Vasco e un nuovo Vasco che ancora nessuno sa chi sia, neanche lui sicuramente. Anche la scelta di usare un brano altrui come pezzo di punta del disco la dice lunga di un certo smarrimento creativo.
Del pezzo originale Vasco tiene la musica per intero, ma riscrive completamente ill testo. Da quella che era una canzone dedicata a una donna sola e in crisi con se stessa, Vasco tira fuori un brano duro, di accuse al perbenismo, di attacco a chi pensa di essere sempre nel giusto:
e Se siete quelli comodi che state bene voi / Se gli altri vivono per niente perché i furbi siete voi / Vedrai che questo posto, questo posto / Is beatifulSe siete ipocriti abili, non siete mai colpevoli / Se non state mai coi deboli, e avete buoni stomaci
Poi il ritornello, duro come un colpo di pistola:
Sorridete, gli spari sopra sono per noi / Sorridete, gli spari sopra sono per noi
Il videoclip del brano, filmato appositamente a Los Angeles in una prigione abbandonata, lo vede scalciare le porte e uscire fuori, a dichiarare la sua guerra personale alle ingiustizie:
Ed è sempre stato facile fare delle ingiustizie / Prendere, manipolare, fare credere / Ma adesso, state più attenti / Perché ogni cosa è scritta / E se si girano gli eserciti e spariscono gli eroi / Se la guerra poi adesso, cominciamo a farla noi
Non si salva nessuno in questa apocalisse rock, quasi Vasco fosse il celebre protagonista di Fuga da New York:
Voi abili a tenere sempre un piede qua e uno là / Avrete un avvenire certo in questo mondo qua / Però la dignità, dove l’avete persa / E se per sopravvivere qualunque porcheria / Lasciate che succeda e dite non è colpa mia
Un brano che Vasco Rossi, pur non avendone composto la parte musicale, ha saputo fare completamente suo con uno dei testi più impegnati e arrabbiati della sua carriera, tanto che a ragione lo si può definire (quasi) un suo pezzo.