Qualche giorno fa Keith Richards ha detto che gli Stones stanno per tornare in studio per incidere il primo disco di canzoni inedite dopo dodici anni (l’album uscito lo scorso anno era infatti una raccolta di standard del blues). Un avvenimento, visto che ormai non ci sperava più nessuno, anche in vista dei prossimi concerti europei che toccheranno anche l’Italia con una data a Lucca. A scompigliare tutto escono oggi due canzoni a firma del solo Mick Jagger, che qualcuno ha pensato siano una anticipazione del disco del gruppo, ma non è così. Sono due brani solisti, Gotta get a grip e England lost. Jagger infatti, soprattutto negli anni 80 quando gli Stones sembravano sul punto di mollare, ha inciso alcuni dischi da solista e così anche negli anni 90 e 2000. Sono tutti prodotti di bassa qualità che seguivano le mode musicali del momento, con l’eccezione dello splendido Wandering Spirit del 1993.
Succede lo stesso anche con queste due nuove canzoni: nell’ansia di rimanere al passo coi tempi, di essere preso sul serio dalle nuove generazioni, di non voler essere considerato un monumento del passato, Jagger produce due brani anonimi con inserti di elettronica, hip hop, ritmi ballabili, qualche chitarrrona elettrica per ricordare da dove viene, ma il risultato è insulso. Se negli anni 80 quantomeno c’erano delle mode innovative di successo da cui scopiazzare, oggi non è rimasto neppure quello, e Jagger sbatte dentro un po’ di tutto, con il risultato che la sua voce risulta anonima e inincidente, mente i giovani di oggi non si accorgeranno neppure chi è che canta e ancora meno lo ascolteranno, mentre i vecchi fan saranno solo delusi. Non arriverà a nessuno dunque il pur interessante messaggio politico lanciato nei due pezzi, supportati da due video molto belli anch’essi (dove Jagger, che ha compiuto 74 anni pochi giorni fa, si guarda bene dal comparire). Per il cantante inglese i due brani sono il risultato “dell’ansia e la consapevolezza di non conoscere il cambiamento politico in atto”. L’Inghilterra del dopo Brexit, l’Inghilterra che chiude le porte ai migranti, l’Inghilterra del fallimento del multiculturalismo e con le stragi quasi quotidiane insomma
“England Lost” aggiunge “parla della consapevolezza di vivere un momento molto difficile della nostra storia. Parla della consapevolezza di non sapere dove ci troviamo e della sensazione di insicurezza; mi sentivo nella medesima maniera mentre scrivevo il testo della canzone. Ovviamente le parole sono scandite da una grande quantità di umorismo perché non amo nulla di troppo eccessivo, tuttavia non manca il senso di vulnerabilità caratteristico della nostra situazione come nazione.”
A proposito di Gotta get a grip dice invece: “Il messaggio cruciale del brano penso che sia nonostante tutto quello che sta succedendo devi prendere in mano la tua vita, essere te stesso e cercare di creare il tuo destino.” E dunque? “Abbiamo chiaramente innumerevoli problemi… Quindi sono politicamente ottimista?…No.”
Piace molto il video di England Lost, dove appare l’attore Luke Evans nei panni di un qualunque impiegato della City che una volta uscito dall’ufficio si accorge di essere seguito da personaggi misteriosi. Comincia a fuggire, correndo a perdifiato in una ambientazione in bianco e nero che ricorda certi film spionistici degli anni 60. Corre e corre fino a che esce da Londra, si ritrova nei campi aperti e finalmente in una spiaggia. Guarda il mare davanti, che sembra la sua unica possibilità di libertà e comincia a corrererci dentro, ma due personaggi lo afferrano e lo trascinano sulla spiaggia dove intorno a lui si raduna una folla di persone inquietanti simili a degli zombie. Una bambina gli dice: “Dobbiamo restare insieme”. Lui rimane interdetto, poi si rialza ottimista fischiettando l’inno d’Inghilterra. Come dire: sì rimaniamo inglesi, chiusi al mondo nella nostra isola. “È rigenerante esprimersi artisticamente in forme diverse e mi sento di vivere un sottile ritorno al passato, quando potevamo essere più liberi e registrare senza pensieri o strategie. Per la pubblicazione dei due brani non avevo intenzione di aspettare fino all’anno prossimo perché non volevo che perdessero il loro impatto intrinseco e di significato”.
Chi è Jagger oggi musicalmente? Lo spiega lui stesso: “Setaccio molta musica online e perfino i più giovani della mia famiglia continuano costantemente a farmi sentire musica nuova, quindi quando ci vediamo ascolto qualsiasi cosa. Ascolto molto R&B, pop e mix tra vecchio e nuovo e dopodiché, come tutti quanti, creo le mie playlists personali. Le ultime cose che ho aggiunto sono Kendrick Lamar, Skepta, Mozart, Howlin’ Wolf, Tame Impala, tracce oscure di Prince e classici brani soul dei The Valentine Brothers. Mi piace davvero tanto Kendrick Lamar, in quanto anche lui parla del discontento generale e riesce, con le sue parole, a raccontare il nostro tempo. Ho pensato che il suo lavoro, insieme a quello che sta facendo Skepta, siano progetti molto interessanti capaci di centrare il punto”.
Nonostante tutto, saranno due canzoni che si dimenticheranno presto: l’unica cosa che interessa a tutti è quando uscirà il nuovo disco degli Stones.
England Lost (Official Video) by Mick Jagger on .