Questo concerto non s’ha da fare. Citando il Manzoni, l’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani italiani (o quel che resta di loro), sezione milanese, ha detto no al concerto previsto il prossimo 23 settembre a Trezzano sul Naviglio del cantautore Povia. Motivo? E’ ritenuto vicino a gruppi neofascisti. Ora, che Povia non sia il massimo dei cantautori italiani dal punto di vista musicale può anche trovarci d’accordo, con le sue filastrocche sui bambini e poco altro, ma dargli del neofascista sembra sinceramente troppo. E’ vero, questa estate ha sbroccato con una bruttissima canzone dal sapore un po’ razzista sui migranti, ma in fondo si tratta, come diceva Edoardo Bennato, solo di canzonette. Per di più il concerto deve tenersi nella parrocchia di San Lorenzo Maritre nell’ambito della rassegna Autunno trezzanese. Be’, l’uscita dell’Anpi sembra davvero di cattivo gusto: qualcuno ha mai protestato per gli artisti che loro invitano ai loro festival? Infilarsi negli affari privati di una parrocchia non sembra molto anti fascista come loro si sono sempre proclamati. «Come associazione che si richiama ai valori della Resistenza, siamo molto contrariati per la presenza di questo personaggio, legato alla formazione neofascista e antisemita Lealtà e Azione, per la quale il 10 giugno scorso Povia si è esibito nel comune di Cologno Monzese” si legge nel comunicato dell’associazione. Ma non solo: il cantautore “rappresenta una figura profondamente divisiva su molteplici temi, tra i quali quelli dell’accoglienza, della solidarietà, dell’unità del nostro Paese e delle stesse problematiche relative alle vaccinazioni”.



Dunque, divisivi è un pericolo, ci vuole l’omologazione, il pensiero unico. Povia non ci ha messo molto a rispondere, usando anche lui toni fuori delle righe: “I comunisti dell’ANPI vogliono annullarmi il concerto del 23/9, minacciando e insultando la Chiesa!Questa è mafia e dittatura!Ascoltate con le vostre orecchie, poi diffondete e aiutatemi a smascherarli!Tanto lavorerò ancora per poco. E’ bello essere libero ma è costoso, faticoso e spesso come oggi, mi rende triste. CARI “PARTIGIANI”, I NEO-NAZI(comun)ISTI, SIETE VOI”. Povia cita poi i casi (numerosi) di partigiani cattolici e sacerdoti uccisi ai tempi da partigiani di sinistra e conclude: Mio nonno Renato che era un partigiano, un giorno decise di cambiare idea e di votare Democrazia Cristiana. In buona fede lo confessò ai suoi amici partigiani che con l’inganno lo portarono in cantina e lo massacrarono di botte». «Cosa fa lei oggi?- dice ancora Povia rivolgendosi al segretario dell’Anpi Cenati – Fa la stessa cosa, minaccia il Comune di Trezzano e la parrocchia che ha organizzato la festa dicendo che devono annullare il concerto».

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