Dopo la canzone pubblicata prima delle presidenziali, Campaign speech, in cui il cantante americano Eminem prendeva di mira Donald Trump, adesso ha approfittato di alcuni concerti europei per esibirsi in una sfilata di insulti nei confronti del presidente americano. Chissà se avrà il coraggio di farlo anche quando si esibirà in America. Per adesso Eminem ha scelto la Scozia e l’Inghilterra per mandare a quel paese Trump. A Glasgow qualche giorno fa Eminem si è presentato con una maglietta con la scritta “Fu** Trump” e ha suggerito che potrebbe trasferirsi in Scozia per stare lontano dall’odiato presidente: “Scozia, potresti essere la nostra nuova casa, perché le cose non stanno andando affatto bene negli Stati Uniti. Voglio solo sfruttare questo momento e dire ‘stron**’ a Donald Trump”.



EMINEM E LA PROTESTA CONTRO TRUMP E LA SUA POLITICA AMERICANA

Al festival di Reading in Inghilterra ha chiesto ai 90mila presenti di gridare insieme a lui il temibile insulto, buono per ogni occasione: “Fu** Trump”. Una vera sfida al potere, tenendo conto che ai concerti i cantanti sul palco fanno gridare di tutto al pubblico, anche viva la mamma, vista l’atmosfera che si vive in quei momenti. Poi ha aggiunto una frase di quelle che resteranno nella storia dei cantanti “ribelli”: Non voglio causare polemiche e non farò nomi, ma questo stron**, Donald Trump, proprio non riesco a sopportarlo”. Nel frattempo in America è uscito il disco di un altro rapper, Big Sean, in cui il rapper di Detroit è ospite in un duetto intitolato “No favors” e qui Eminem si definisce così “I’m anti, can’t no government handle / Your man don’t want it, Trump’s a b***! / I’ll make his whole brand go unger,”. E pensare che in passato Trump lo aveva definito “un vincente, un uomo con gli attributi”.



VIDEO: EMINEM VS DONALD TRUMP

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