Non è un addio ma solo un arrivederci alla musica. Niccolò Fabi che negli ultimi anni si è imposto come il miglior cantautore della sua generazione, capace di unire insieme la grande lezione storica del passato dei cantautori, con influenze moderne. Dischi ricchi non solo di belle canzoni, fuori dalla moda indie depressa che va per la maggiore, ma anche di testi intimi e personali, riflessioni sulla vita e la morte, sulla ricerca di un significato esistenziale. La sua vita inevitabilmente è cambiata dopo la terribile tragedia che l’aveva colpito nel 2010, quando la figlia, di pochi mesi, Lulù, era morta improvvisamente di meningite. Lui non si è lasciato sconfiggere dal dolore, ma ha incarnato il lutto e lo ha reso esperienza coraggiosa capace di affrontare il quotidiano. Così Niccolò Fabi annuncia di voler smettere per un po’ con la musica: “Questa fase della mia vita è finita nella maniera migliore. Per ora non sto scrivendo, ma so che tenterò di fare qualcosa di completamente diverso”. Il cantautore romano ha ancora una serie di concerti programmati, l’ultimo dei quali il prossimo 26 a novembre nella sua città a Roma, ma prima si terrà l’ottava edizione della manifestazione dedicata alla figlia scomparsa e che ha come intento sostenere realtà di bambini disagiati, il prossimo 2 settembre a Poirino in provincia di Torino.
Non è la prima volta che Fabi fa eventi del genere, a scopo benefico, per i più piccoli, e non potrebbe essere altrimenti per chi ha vissuto quel che ha vissuto lui: “Molto è cambiato da quel 2010 quella giornata e le sue edizioni successive sono state un obbligo morale ed emotivo. Successivamente è diventata una scelta vera. […] All’inizio era il compleanno di nostra figlia, oggi è a tutti gli effetti una festa per i bambini alla quale si unisce l’aiuto economico per un progetto che si dedichi ai bimbi più in difficoltà”. In una intervista concessa a ilsussidiario.net nel 2012, dopo il primo evento benefico in ricordo di sua figlia, aveva tenuto a chiarire il senso di queste operazioni: “Quello è stato un giorno speciale, ma non è negli eventi che si forma la condivisione. Non voglio certo togliere importanza a quella giornata, ma ritengo che sia una pratica quotidiana quella dove va giocata la condivisione. Non è l’emergenza, con quello non risolvi nulla.
E il suo futuro artistico? “[Io e la mia band] andremo avanti fino al 26 novembre, quando chiuderemo al Palalottomatica di Roma. A quel punto potrò dire chiusa questa fase della mia vita artistica: ciò che avevo da dire l’ho detto. […] Mi prenderò tempo, farò una pausa per capire dove andare a parare. Mi dedicherò agli affetti, agli amici. Ridarò attenzione a certe dinamiche della vita che ho trascurato in questi anni”. Gli auguriamo buona fortuna per qualunque cosa deciderà di fare, sicuri che non deluderà, ma anche sicuri che nessun musicista riesce a stare lontano dalla musica per troppo tempo.
Aggiornamento del 31 agosto 2017: e come volevasi dimostrare, ecco Niccolò Fabi che a meno di 24 ore “smentisce” il ritiro definitivo dalla musica con queste parole. Che abbia “ascoltato” i consigli dell’ottimo Vites? (Niccolò Magnani)