Inizia la svolta di Lucio Battisti. Proprio come, nel settembre di 35 anni fa usciva “E’ già”, che avrebbe segnato la svolta, portandolo a collaborare con il paroliere e poeta Pasquale Panella. Una scelta che continua a dividere, proprio come allora. “E’ già”, infatti, è un disco spartiacque: è il primo dell’artista senza Mogol, il suo storico paroliere. In “E’ già” i testi sono niente poco di meno che di Velezia, ovvero Grazia Letizia Veronese, moglie dell’artista. 35 anni dopo, proprio mentre è nel vivo la querelle tra l’ex moglie e Giulio Rapetti, in arte Mogol, Battisti torna nei negozi di dischi. Uscirà il 29 settembre “Masters”, un cofanetto con 60 brani estratti dai nastri analogici originali restaurati e rimasterizzati. A onor del vero, la ricorrenza che si vuole celebrare, è ben diversa: sono i 50 anni esatti trascorsi dalla pubblicazione di uno degli album più noti di Lucio Battisti, ovvero 29 settembre. “Masters” sarà distribuito dalla Sony Music. I fan potranno scegliere tra tre versioni del cofanetto: la prima, composta da 4 cd e un booklet di 24 pagine, con foto e interviste ai collaboratori storici di Battisti, come Franz Di Cioccio Alessandro Colombini, Alberto Radius o Geoff Westley; la seconda versione, il cofanetto deluxe, comprende 8 Lp in pasta colorata e un booklet da 12 pagine; la terza versione comprende un cofanetto con triplo LP (agg. Eleonora D’Errico)



LA CAUSA INTENTATA DA MOGOL

A oramai 19 anni dalla prematura scomparsa di Lucio Battisti, avvenuta il 9 settembre del 1998, non accenna a concludersi la querelle attorno all’immenso patrimonio discografico lasciato dall’indimenticato cantautore reatino. Infatti, sin da allora, Grazia Letizia Veronese, la paroliera e compositrice brianzola vedova di Battisti, non ha voluto mai concedere lo sfruttamento a fini commerciali delle canzoni del marito e la possibilità di celebrarne la figura o, come aveva scritto il critico musicale Gino Castaldo in una lettera aperta pubblicata su La Repubblica e rivolta proprio alla diretta interessata nel 2016, “anche solo di testimoniare ed elaborare l’enorme eredità lasciata da suo marito”. Tuttavia, la polemica ha toccato il suo punto massimo cinque anni fa quando Giulio Rapetti, in arte Mogol, protagonista con Battisti di uno dei più fortunati sodalizi artistici degli ultimi 50 anni, ha deciso di fare causa alla vedova, chiedendo un risarcimento di 8 milioni di euro per aver ostacolato lo sfruttamento del suddetto repertorio dell’artista di cui lui è co-autore. In prima istanza, il tribunale di Milano aveva respinto la richiesta di Mogol, ma si preannunciano già nuovi capitoli di quella che è oramai una lunga battaglia legale.



IL LEGAME SENTIMENTALE E ARTISTICO DI GRAZIA LETIZIA VERONESE CON LUCIO BATTISTI

Grazia Letizia Veronese, conosciuta anche con il nome d’arte di Velezia, è nata a Limbiate (Monza) il 21 settembre del 1943. Dopo aver fatto il suo ingresso nel mondo della musica italiana aggregandosi al Clan Celentano, la Veronese incontrò Lucio Battisti all’età di 25 anni durante il Festival di Sanremo del 1968, per non separarsene mai più: il loro fu un amore a prima vista che li portò l’anno successivo al fidanzamento, mentre le nozze saranno celebrate solamente otto anni dopo, con rito civile quando il piccolo Luca, il loro primogenito, aveva già tre anni. Assieme al cantautore laziale, la Veronese diede vita a un fortunato connubio artistico prima ancora che sentimentale, diventando la co-autrice dei testi dell’album E già. Nonostante questo, sin da quando Battisti era in vita è stata oggetto di numerose critiche, tra le quali quella di aver fattualmente contribuito non solo alla “separazione” da Mogol dello stesso Battisti, ma anche all’allontanamento dalle scene e dalla vita pubblica del marito, bloccando anche l’uscita di un lp postumo all’indomani della morte. Negli ultimi anni, come è noto, assieme a un pool di avvocati ha cominciato a proteggere l’opera e l’immagine del marito, vietando qualsiasi uscita di cover, dischi o pubblicazioni che lo riguardassero.

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