Avete mai fatto caso a “qualcosa” che non torna nei video di una star come Elton John? Gay dichiarato sin dalla metà degli anni 70 dopo un matrimonio rovinoso con una donna, Sir Reginald ha sempre ritratto nei suoi clip per Mtv protagonisti uomini e donne nelle loro varie perizie e storie amorose. Lui stesso, ad esempio nella celebre Nikita, vive una difficile storia d’amore con una poliziotta di frontiera della Germania comunista, quando ancora c’era il muro di Berlino. Mai e poi mai protagonisti gay. Lo stesso dicasi per George Michael, nei cui video sfilano le donne più belle del mondo, le top model degli anni 80, e il protagonista, lui, si strugge per il desiderio di queste dee. Eppure, come ben sappiamo, anche lui era gay. Nell’unico video un po’ provocatorio, fatto dopo lo scandalo dell’arresto per essere stato trovato a fare sesso con un altro uomo in un bagno di Los Angeles, si vede qualche omosessuale, ma anche rapporti sadomaso, per sottolineare l’importanza dell’amore fatto come si preferisce. Come mai? Sicuramente hanno contato le imposizioni di Mtv, che non avrebbe mai trasmesso, negli anni 80 e 90, video con dei gay che si baciano, ma allora ci si chiede: questi sbandieratori della libertà sessuale per un po’ di soldi sono pronti a piegarsi al volere omofobico dell’industria musicale? Bell’esempio.
Tutto questo perché in Italia è scoppiato il caso Tiziano Ferro. No, che fosse gay lo si sapeva da tempo, lo aveva dichiarato lui stesso, ma un suo fan ha pubblicato una lettera aperta accusandolo di essere scorretto in quanto gay a cantare l’amore etero: “Era diventato per me un super guru, un domatore professionista delle farfalle che durante l’adolescenza ti sconquassano lo stomaco peggio che la gastrite. Immaginate come posso esserci rimasto nel momento in cui rivela al mondo di amare gli uomini. Come aveva potuto ingannarmi?”. Il poveretto, che si chiama Tiziano anche lui dice di essere stato ingannato: mentre lui ascoltando Ferro sognava la sua fidanzatina, il cantante in realtà era un omosessuale. Razzismo? Non proprio, e lo dice anche lui: “Non è` omofobia. Stanno nascendo tonnellate di popstar – la macchina dei talent è sempre incinta – in odore di gayezza (sacrosanta e legittima) ma con testi e videoclip totalmente ‘eterodiretti’. Che stridono con la sfera affettiva del cantante ma compiacciono le folle di ragazzine paganti”. E chiede un risarcimento di 7 euro, pari alle 10mila lire che aveva speso per un suo cd del 2001. Fin qui la lettera fa sorridere anche perché ai tempi, stando a quanto aveva dichiarato Ferro, probabilmente non era ancora convinto di essere gay, ma comunque si ripropone il problema di quanto prima: perché un omosessuale non canta esplicitamente di protagonisti uomini? Ha paura che il suo pubblico, di ragazzine come è quello di Ferro, lo abbandoni? Tiziano Zarantonello dice poi una cosa giustissima, davanti all’omologazione e all’azzeramento delle differenze che ci costituiscono tutti mentre oggi si sta creando l’essere neutrale, senza sesso e senza identità: “A chi sostiene che ‘l’amore è uno solo, è universale’, dico: Non è` vero perché ogni amore si compone di milioni di sfumature. Figurarsi se quello tra uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna possono essere uguali tra loro. Mi sono sentito tradito, avevo perso quel clima di confidenza che si era creato tra me e Tiziano 10 anni prima grazie a ‘Rosso Relativo'”. Bravo Tiziano (Zarantonello).