Anche la Chiesa irlandese ha ricordato Dolores O’Riordan, la voce dei Cranberries scomparsa lunedì 15 gennaio a soli 46 anni. Il vescovo di Limerick, Brendan Leahy, ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui omaggi la cantante irlandese, “una vera figlia di Limerick” e “un’ispirazione per molte persone”. Monsignor Leahy dà, a nome dei vescovi irlandesi, il tributo alla sua vita e alla sua opera: “La sua morte è la triste perdita di una vita giovane e preziosa. Milioni di persone in tutto il mondo sono rimaste scioccate da questa triste notizia”, ha scritto il vescovo di Limerick, città in cui Dolores O’Riordan è nata. Il monsignore ha rivolto un pensiero alla famiglia della O’Riordan: “Ben oltre ogni altra cosa, questa è la morte di una madre amorevole, di una figlia, una sorella. C’è una famiglia che è avvolta nel dolore per la perdita di Dolores, così come chi perde un proprio caro”. Leahy ha poi ricordato il legame della cantante con Limerick: “Dolores era una superstar e una ispirazione per tante persone, non ultimo per la città di Limerick. È cresciuta a Ballybricken, che è in realtà nell’arcidiocesi di Cashel ed Emly, ma la città di Limerick, tutta Limerick, la teneva cara nel suo cuore. La sua ascesa è stata un grande sprone per i giovani in quel momento. Era una vera figlia di Limerick; una cantante di talento, onesta, un’anima viva e coraggiosa. Non ha mai perso di vista chi era e da dove veniva”.



LA SPIRITUALITÀ DI DOLORE O’RIORDAN

Il vescovo ha poi ricordato la spiritualità della cantante dei Cranberries (la madre la chiamò Dolores in onore di Maria Addolorata, “Our Lady of the Seven Dolors” in inglese): “Parlava spesso della sua spiritualità e di quanto fosse importante anche per lei; e ha incontrato Papa Giovanni Paolo II. Diceva quanta influenza aveva la spiritualità per la sua musica. Limerick e il mondo hanno perso un’anima gentile, dal cuore tenero, una donna di talento. Possa riposare in pace”. Dopo l’incontro con il pontefice, la O’Riordan aveva confessato l’importanza e l’influenza della fede dal punto di vista musicale: “La Chiesa ha influenzato buona parte del mio sviluppo come artista e musicista. Ho imparato la gran parte della mia musica attraverso la Chiesa e cose del genere. Per me è sempre stata un aspetto positivo della mia vita”, aveva detto in un’intervista. Indimenticabile il suo duetto con Luciano Pavarotti sulle note dell’Ave Maria, in occasione del “Pavarotti & Friends” del 1995.



Leggi anche

SPILLO/ Se per riscoprire i Canti Beneventani gli italiani devono andare a New York