Una lunga malattia ha portato via nella giornata di ieri David Zard, grande produttore discografico e organizzatore di alcuni dei più grandi eventi musicali degli ultimi decenni. Nelle ultime ore è stata lunghissima la lista di coloro che hanno voluto tramite i social rivolgere l’ultimo saluto all’impresario visionario e che ha contribuito a rendere leggendari i concerti in Italia. “Che grande dispiacere! Un uomo diretto, onesto, visionario… ha portato in Italia spettacoli davvero speciali”, lo ha ricordato nelle passate ore Rosita Celentano, figlia del “Molleggiato”. L’ultima volta che ci siamo visti e parlati, abbiamo parlato del nostro amato Michael Jackson… e David lo conosceva bene Michael, a tal punto che si era offerto di riaprire la causa per difenderlo dall’infamia”, ha proseguito la Celentano su Instagram prima di dargli il suo personalissimo “arrivederci”. Tra gli altri personaggi che oggi salutano David Zard, anche il cantautore Angelo Branduardi che su Instagram ha postato un vecchio scatto che li ritrae insieme. “Generosità era la parola che più lo riassumeva”, ha esordito, raccontando poi un aneddoto. “Eravamo da lui a cena a Roma, mangiavamo tranquilli dell’ottimo cus cus. In tavola c’era un servizio di bicchieri bello e parecchio costoso. Una mia figlia involontariamente ne ruppe uno. La sgridammo, lei si mise a piangere. David si alzò, prese tutti gli altri bicchieri e li fracassò di botto sul pavimento: come un vero spirito rocker”, ha raccontato, sottolineando la vera anima del produttore scomparso. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’addio di Emma Marrone
Il mondo della musica piange e ricorda David Zard, scomparso a 75 anni nella mattinata di ieri. Ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, lottava da anni contro una brutta malattia. Dopo il ricordo di Gianna Nannini è prontamente arrivato anche quello di Giulia Luzi, scelta proprio da lui per interpretare il musical Romeo e Giulietta: “Mi dicesti con quel sorrisetto furbo ‘ma non è che se ti prendo poi mi abbandoni per fare le fiction?! David, eri un grande. E mi riferisco soprattutto alla tua umanità. Gentile, sincero, schietto, ironico, acuto, rassicurante. E come tale oggi lasci un grande vuoto”. “Hasta siempre amigo mío, geniale David Zard. Il mio produttore preferito al mondo”, scrive invece Lola Ponce. “Sono molto dispiaciuta per David Zard – scrive anche Emma Marrone sul suo profilo ufficiale di Twitter – Grande professionista e grande persona”. Nato a Tripoli il 6 gennaio del 1943 da una famiglia di religione ebraica, Zard ha vissuto prima in Libia per poi venire in Italia. La sua conoscenza di svariante lingue (l’inglese, l’arabo, l’ebraico e l’italiano) l’hanno portato a potere avere innumerevoli contatti e spaziare in ogni parte del mondo: dal musical nostrano ai concerti di Madonna. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
Sono molto dispiaciuta per #DavidZard
Grande professionista e grande persona ??— Emma Marrone (@MarroneEmma) 27 gennaio 2018
Il ricordo di Gianna Nannini
Anche Gianna Nannini ha voluto ricordare affettuosamente David Zard, storico produttore scomparso ieri mattina dopo una lunga malattia. Da anni la rocker toscana si affidava all’impresario per gestire gli spettacoli ecco perchè, ha voluto rendergli omaggio condividendo il suo pensiero con gli estimatori tramite il suo profilo ufficiale di Facebook: “È morto David Zard, poeta dello spettacolo. Ha lavorato con me negli ultimi tre anni e spesso da sempre. Io, conoscendolo bene, ho capito quanto affidarmi a lui avrebbe avuto un valore per la storia della musica Italiana. David ha sempre creduto nello spettacolo come forma di amore, scambio delle culture”, ha esordito l’artista. “Ha creduto solo lui nell’importanza del melodramma italiano, e ha inventato l’Opera contemporanea ‘non musical’ facendo di Notre Dame de Paris di Cocciante un successo senza uguali e dando inizio a una nuova epoca per la nostra musica”, ha poi continuato. In ultimo, conclude: “Io ho avuto l’onore con ‘Pia come la canto io’, che doveva tramutarsi poi in opera, di fare un grande lavoro di ricerca e sperimentazione, perché David conosceva bene l’Ottava Rima toscana e tutta l’importanza di continuare in chiave pop rock le tradizioni popolari”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
Il visionario della musica
David Zard si è spento ieri al Policlinico Gemelli di Roma, dopo una lunga malattia. L’impresario aveva 75 anni e per molti era considerato un vero visionario nel suo settore d’interesse: la musica. Molto vicino al futuro, per Zard organizzare concerti in Italia negli anni Settanta, era una vera esigenza rivoluzionaria, nel rispetto delle regole e appassionato in modo viscerale. David Zard al fianco di Franco Mamone e Francesco Sanavio è stato uno dei pionieri della musica dal vivo nel nostro paese. Seguendo gli esempi americani e inglesi, i più grandi artisti del pop e del rock hanno avuto il piacere di lavorare con lui e far sentire la loro musica anche in Italia dove tutto, notoriamente, si muove a rilento. Con molti artisti italiani, oltre ad essere il loro manager, aveva un rapporto di stima e amicizia che andava ben oltre. Tra gli altri, citiamo: Angelo Branduardi, Gianna Nannini e Riccardo Cocciante. Per quanto riguarda le star internazionali invece, ha portato in Italia: Madonna, Michael Jackson, astri del rock come Dylan e i Rolling Stones ma anche i Genesis, i Traffic, Santana e Lou Reed.
David Zard, il ricordo del produttore rivoluzionario
Nato a Tripoli il 6 gennaio 1943 da famiglia ebraica, fu obbligato a lasciare la Libia nel 1967, a seguito delle persecuzioni contro gli ebrei in concomitanza della guerra dei 6 giorni. La carriera d’impresario di David Zard è poi proseguita anche negli anni Ottanta e Novanta, affacciandosi a realtà belle e funzionali e creative come i musical. Da “Notre-Dame de Paris” a “Tosca: amore disperato” di Lucio Dalla. Sposato con Patrizia Tomasich e padre di Clemente (che è anche il suo perfetto erede), Zard viene ricordato come un uomo dal carattere burbero ma affettuoso, tagliente e simpatico. Un perfetto mix che ha regalato alla musica emozioni che ricorderemo anche in futuro, con un occhio di riguardo e la viva idea che il figlio, possa proseguire gloriosamente la carriera del padre, così vicino alla rivoluzione da toccare ogni corda.