Nada è una storica cantante italiana che nel corso della sua sfavillante carriera ha avuto un grande, grandissimo successo, e stasera la ascolteremo anche nella colonna sonora di Romanzo famigliare. E’ chiaro, non sempre il vento è andato in poppa per Nada, ma la fortuna è così, a volte c’è e a volte non c’è. Artista poliedrica e impegnata, Nada ha suonato e interpretato moltissime canzoni oltre che scritto libri. Insomma, non solo una cantante (di successo) ma una donna che al pari di Luciano Ligabue (ai più questo parallelo potrà sembrare blasfemo) ha investigato diverse forme artistiche differenti dalla musca. E con successo. Un riconoscimento c’è stato con la scelta del regista premio Oscar Paolo Sorrentino di includere una sua canzone all’interno della famosa serie tv The Young Pope, che racconta le avventure del Papa sui generis Lenny Belardo (Jude Law).
La canzone presa in prestito da Sorrentino è stata Senza un perché. Racconta Nada a Radiocorriere.it: “Quando Sorrentino ha usato questa canzone sono rimasta sicuramente soorpresa ma anche piacevolmente soddisfatta. Il regista napoletano è uno che si intende di musica e ha ripescato una canzone del 2004 che non era stata capita dai più.”
L’IMPORTANZA DEL SILENZIO
Il significato della canzone ‘Senza un perché’ è profondo e, come ha detto la stessa Nada, non proprio alla portata di tutti. Per questo motivo, forse, Sorrentino, da sempre regista difficile, arduo, complesso, l’ha scelta. Il napoletano è un raffiato artista, felliniano nell’anima (La grande bellezza è il manifesto della sua regia tipicamente felliniana) che ha rivalutato un’artista come Nada, mettendola come sfondo alle passeggiate luminose e un po’ inquietanti di Lenny Belardo. Senza un perché è una canzone che parla di un elemento che le è antitetico per eccellenza: il silenzio.
Di questa bella ed enigmatica canzone ha parlato Nada sempre al sito internet Radiocorriere.it: “Senza un perché parla del silenzio e dell’importanza che può avere all’interno della nostra vita. Io stessa uso il silenzio per staccare da tutto e successivamente per riconnettermi con il mondo. Le parole che ci sembrano semplici all’apparenza speso ci spingono a riconsiderare tante cose e ci evocano un’emotività profonda. Probabilmente Sorrentino la considerava un piccolo e conciso racconto di vita.”