È un Francesco Guccini a tutto tondo quello che si è raccontato sulle colonne de Il Corriere della Sera e, a 78 anni, volge già uno sguardo verso il passato ma pure un occhio al futuro riflettendo sul Paese e la politica degli ultimi anni. Il cantautore originario di Modena, infatti, ha raccontato di stare diventando oramai cieco e di muoversi sempre più a stento, amareggiato soprattutto dal fatto che lui, “abituato a saltare i fossi giù al fiume”, ha dovuto rinunciare al vino, alle sigarette e alle donne. “E ieri sera sono andato a letto alle dieci e mezza…” rivela al suo intervistatore, spiegando oramai che le priorità della sua vita sono quelle di sapere, nella sua casa in campagna, quale sarà il meteo della prossima giornata. A proposito invece della situazione politica del nostro Paese e dei recenti sviluppi, Guccini ha detto la sua: “Oggi la politica fa leva sulle paure, che siano vere o percepite, e guarda la propaganda che è il vero motore” dice l’artista che però non si dice affatto meravigliato che tante delle cosiddette “regioni rosse” siano oramai diventate degli avamposti leghisti. “La sinistra italiana è lacerata fin dal Congresso di Livorno, ma ci sono sempre stati dei comunisti, oggi leghisti, che erano leghisti dentro: solo che non se ne accorgevano…” conclude Guccini a proposito della natura a suo dire autoritaria della sinistra stessa. (agg. R. G. Flore)
IL CANTAUTORE, “SONO QUASI CIECO E NON CAMMINO…”
Ha smesso da tempo di scrivere canzoni e fare concerti, ma Francesco Guccini resta un mito della canzone d’autore italiano, un “pensionato” della cnazone come quel pensionato a cui dedicò una delel sue tante celebri canzoni. Il cantautore, ormai quasi 80enne si è ritirato nei suoi luoghi di infanzia, gli Appennini emiliani, con la seconda moglie e una figlia trentenne che lo va a trovare spesso. Qua ha intrapreso una nuova carriera quella di scrittore, paradossalmente perché purtroppo soffre di gravi problemi alla vista. “Io ho sempre divorato decine di libri all’ anno e adesso faccio i conti con una malattia degli occhi, una maculopatia bilaterale. Non posso più leggere, così Raffaella o un’ altra ragazza che viene a darci una mano, mi leggono i libri” dice in una lunga intervista pubblicata oggi sul Corriere della sera. Non solo la vista: Guccini soffre anche di problemi alle gambe, fa fatica a spostarsi anche dalla camera da letto al salotto.
FRANCESCO GUCCINI: “DIO? VIVE IL DUBBIO, LÌ CI SONO LE RISPOSTE”
Una intervista che tocca tutti i capitoli della sua vita, anche quando il padre venne internato nel lager di Auschwitz che poi gli ispirò la famosa canzone omonima, un ricordo, quello che, contribuì a fargli perdere la fede in cui era cresciuto: “ad Auschwitz mi sono davvero chiesto che fine avesse fatto Dio mentre lì gasavano le persone. Un gigantesco cimitero senza croci: non si può non pensare alla composizione del concetto di giustizia. Dov’ è la giustizia? Che cosa è davvero? È soltanto una parola?”. Una fede persa (anche se dice che di Dio sopravvive il dubbio, e nel dubbio ci sono tutte le risposte) e una coscienza politica, di sinistra, trovata con il 68 e mai persa del tutto, anche oggi. Un percorso politico difficile come tutti coloro che vissero in prima persona gli anni 70. Ricorda ad esempio quando una volta fece uno spettacolo a Milano insieme a Dario Fo, in un posto piccolo, la palazzina Liberty, molta gente rimase fuori. Si misero a urlare fascista fascista a Dario Fo, ricorda, una cosa assurda dice: “Siccome non c’ era posto per tutti, molti non riuscirono a entrare.Così si misero a urlare “fascista” a Fo. Capisce?Dare del fascista a Dario. Lo vede che la nostra percezione della politica è guasta da anni?”. Aggiungendo: “Oggi siamo un paese impaurito. Stanco, stremato. Ecco, questo mi spaventa davvero”.