Ava DuVernay è la prima donna afroamericana ad aver vinto il premio di miglior regista al Sundance film festival con Middle of nowhere, ha anche ricevuto una nomination ai Golden Globes con il film Selma, la strada della libertà, che racconta la marcia per i diritti umani guidata da Martin Luther King negli anni 60 sfociata in violenze. Ex rapper, da sempre combatte per i diritti delle donne in un ambiente, quello di Hollywood, fortemente maschilista. Intervistata dal Corriere della sera, racconta del suo nuovo lavoro che uscirà su Netflix, un documentario su Prince, l’artista scomparso nel 2016. Gode del consenso della famiglia del musicista che gli ha dato accesso a una grandissima fonte di materiale inedito: “Il suo archivio è una miniera anche di musiche inedite. Ho già visitato varie volte Paisley Park, la tenuta dove viveva. Ho tutti i permessi e la stima della sua famiglia e avrò il pieno supporto per ogni materiale e filmato di archivio” dice.
PER CHI AMA ANCORA PURPLE RAIN
Contemporaneamente al suo, anche la Apple sta lavorando a un documentario su Prince, riportando in scena il concerto “Live at First Avenue” del 1983, nel quale l’artista conobbe la sua consacrazione: “Mi auguro che riporterà la sua capacità con la musica di dare gioia ai sensi e alle emozioni di chi lo ascolta” commenta. Del suo ingresso ad Hollywood dice di averlo fatto senza soldi e senza alcun aiuto: “Avevo però dentro di me storie e realtà che volevo raccontare al mondo in nome di tutti gli afroamericani”. La regista ha anche fondato un festival, l’African Film Festival Realising Movement “per aiutare i giovani talenti e distribuire le loro opere”. Contemporaneamente Ava sta anche lavorando a un documentario che parla di alcuni ragazzi di Harlem che nel 1989 furono accusati ingiustamente di aver aggredito una donna: “Andrà in onda il prossimo anno, adesso mi sto dedicando al documentario su Prince e per chi continua ad amare Purple Rain”.