Tekashi 6ix9ine è nei guani: rischia una condanna che va da un minimo di 25 anni di prigione all’ergastolo. Ne parla TMZ che sta seguendo il processo contro Daniel Hernandez, questo il vero nome del rapper americano, e ha letto le carte dell’iscrizione nel registro degli indagati. Sono sei i capi di imputazione: tra cui associazione a delinquere e utilizzo illegale di arma da fuoco. Gli atti di violenza sarebbero stati compiuti per difendere gli affari di droga della sua gang contro una rivale. Tekashi 6ix9ine è stato anche accusato, insieme all’ex manager, di aver preso parte ad una rapina avvenuta lo scorso 3 aprile e di spaccio di sostanze stupefacenti come eroina, MDMA e marijuana con altre persone. L’avvocato del rapper ha chiesto il rilascio su cauzione, a condizione che al suo assistito fosse tolto il passaporto così da non poter espatriare e pagando un milione, ma il giudice ha negato la cauzione optando per la detenzione.
TEKASHI 6IX9INE ARRESTATO: RISCHIA L’ERGASTOLO
Per il giudice Tekashi 6ix9ine potrebbe essere un pericolo per la comunità anche se quelle condizioni, tra cui gli arresti domiciliari, fossero rispettate. Da qui la decisione di negare il rilascio su cauzione. Le accuse nei confronti del rapper americano sono il frutto di cinque anni di inchiesta, spiega Rolling Stone, ma il suo legale ha affermato che l’affiliazione del cantante alla gang sia recente, un anno più o meno. Per quanto riguarda invece l’accusa di rapina dello scorso aprile, l’accusa sostiene che il rapper aspettava in auto mentre quattro dei suoi avrebbero rapinato la gang rivale. Quando la sua casa fu perquisita lo scorso settembre, la polizia trovò materiale rubato quel giorno, inoltre Daniel Hernandez fu anche accusato per il possesso di un AR-15 e il coinvolgimento in altre due sparatorie. Tekashi 6ix9ine era atteso in Italia il prossimo 19 gennaio per cantare a Padova, dopo aver cancellato all’ultimo un concerto previsto lo scorso settembre. Tekashi 6ix9ine era stato condannato a tre anni di carcere condonati in libertà vigilata con l’accusa di abusi sessuali nei confronti di minorenni.