Mettere insieme un gruppo di persone provenienti ognuna da differenti paesi di quattro continenti è sicuramente una bella impresa, specie quando la musica, filtra e rielabora influenze musicali di ogni parte del mondo. Merito della produzione di Michael League che propone WHAT HEAT secondo album di Bokantè dopo l’esordio di STRANGE CIRCLES, affiancando alla band la prestigiosa Metropole Orkest diretta da Jules Buckley.
“What Heat è un album acustico e al tempo stesso molto sperimentale. L’orchestra ha svolto un ruolo molto importante consentendoci di esplorare molti ‘paesaggi sonori’. È stata una bella opportunità in fase creativa, del resto, non avrei potuto cimentarmi in alcun tipo di registrazione orchestrale senza Jules – precisa Michael League – lui è sempre in sintonia con il ruolo che l’orchestra assume nel contesto di una collaborazione. È un gran musicista, oltre ad essere un buon amico sempre molto attento a quello che avviene nel mondo della musica moderna”:
La band oltre a League (oud, daf, sumbati, dayera, bendir, riq,b asso fretless acustico, basso elettrico, Minimoog, 12 corde e voce ) è composta dai chitarristi degli Snarky Puppy Bob Lanzetti e Chris McQueen, Roosevelt Collier prodigioso talento della pedal steel qui impegnato al dobro e voce, dai percussionisti André Ferrari, Weedie Braimah, Keith Ogawa e Jamey Haddad già con Sting e Paul Simon oltre alla cantante Malika Tirolien originaria della Guadalupa e coautrice con League di tutti i brani.
Per Michael League è questa la seconda collaborazione con la Metropole Orkest dopo l’album SYLVA degli Snarky Puppy vincitore di un Grammy. I contributi della Metropole hanno dato un maggiore respiro agli arrangiamenti nei quali si incastrano sapientemente le sonorità dei numerosi strumenti etnici molto suggestivi e desueti. Tutti gli arrangiamenti sono firmati da League insieme a Jules Buckley. D’impatto i cori che aprono Fanm dove orchestra dobro e percussioni si inseguono fra suoni cristallini di chitarre e sezioni di archi . Interessante Réparasyons dall’andamento minimale con le incalzanti percussioni e il bel solo dell’acustica di Chris McQueen. In Bòd Lanmè Pa Lwen, oud e dobro si intrecciano con dei cori che richiamano Steve Reich, mentre la voce di Malika Tirolien si muove con sicurezza fra le complesse trame ritmiche e l’imponente impatto orchestrale (45 elementi ). Il djembe di Weedie Braimah dà il via alla trascinante Don’t Do It con le acustiche di Mc Queen in evidenza. Testi all’altezza in fatto di contenuti con riferimenti ai rifugiati, al razzismo, elaborati dalla cantante Malika Tirolien che ha saputo ben tradurre in immagini gli spunti di League.
Un gruppo questo che, dopo gli Snarky Puppy , sembra soddisfare lo spirito di ricerca di League che ha sempre guardato con attenzione alla musica etnica . La gran parte di WHATE HEAT non a caso è stato composto durante un soggiorno in Turchia. Un lavoro che segna un ulteriore passo avanti per una delle band più interessanti apparse sulla scena in questi ultimi tempi, capace dal vivo di performance al calor bianco. Appuntamento per loro a Febbraio a Miami per l’annuale Festival della Ground Up, in attesa del nuovo disco degli Snarky Puppy.
WHATE HEAT esce per la Real World l’etichetta di Peter Gabriel che lo ha pubblicato in tutto il mondo. Si raccomanda “vivamente”.