Pochi ricordano che Raffaella Carrà recitò anche in un film con Frank Sinatra, a fine anni 60. E sì, perché la ragazza con il caschetto biondo platino ha avuto una carriera completa, piena di eventi anche se la gran parte la ricorda solo per il balletto di “tuca tuca” o qualche show televisivo. Adesso, dopo 5 anni, torna con un disco nuovo che uscirà il 30 novembre intitolato “Ogni volta che è Natale”, il cui contenuto e messaggio sono ovvi sin dal titolo. Nove brani altrui e un solo inedito, Chi l’ha detto, nel cui video appare per sua richiesta una coppia di gay. La Carrà infatti per il personaggio che rappresenta da tempo è considerata una icona gay: “Ho sempre pensato fosse impossibile che esistesse questo gap nella società. Ho cominciato a capire il mondo gay dalla prima Canzonissima. Ricevevo lettere di ragazzi che non erano capiti e volevano suicidarsi. Sono diventata un’icona mio malgrado. L’unica cosa che ho fatto, anni dopo, è stata di andare a Madrid come madrina del gay pride del 2017″.



DA JOHN LENNON ALL’AMERICA LATINA

Un disco che, ha detto nella conferenza stampa di presentazione, “vuole essere un messaggio positivo di speranza”. Nel cestino della spazzatura la parola litigare, ha detto Raffaella Carrà. E nel disco il classico di John Lennon Happy Xmas, Hallelujah di Leonardo Cohen incisa da centinaia di artisti e qui proposta in versione lirica con due cantanti soprano. Non manca naturalmente il suono latino americano, che decenni prima di Laura Pausini la rese una star in Sudamerica: “Si sente molto la mia presenza. È la prima volta da quando mi ascolto, e io non mi piaccio mai, che sento di essere io”. Si prende infine il merito di aver lanciato in tv Fabio Fazio mentre annuncia che sarà ospite della prossima edizione dello Zecchino d’oro.

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