A 6 anni cercò di pugnalare un uomo che stava maltrattando la madre. Una infanzia non facile quella di Jahseh Dwayne Ricardo Onfroy, nome d’arte XXXTentacion, figlio di madre dominicana e padre giamaicano, cresciuto dalla nonna materna. Cacciato dal coro scolastico per una rissa con un altro studente, cacciato dal coro della chiesa per aver picchiato un ragazzo, espulso da ogni tipo di scuola per i problemi psicologici di natura violenta. Un anno di carcere minorile di cui l’unica cosa positiva fu l’amicizia con il rapper Ski Mask che lo indirizzerà alla musica hip hop. Esordisce infatti 16enne e diventa subito uno dei personaggi più seguiti della ultima scena rap americana. Uscito di galera, tra il 2014 e il 2016 pubblica numerosi brani, poi raccolti su SoundCloud, cosa che gli permetterà di uscire dall’anonimato.



MORTO A 20 ANNI

Ma i suoi problemi non sono finiti: nell’ottobre 2016 torna in carcere, accusato di aggressione e violenze ai danni della fidanzata, incinta di suo figlio. Nonostante questo nel 2017 esce il suo primo album intero che ottiene grande riscontro, ma torna ancora in carcere sempre per problemi relativi alla sua adesso ex fidanzata. Paradossalmente, dopo una vita balorda segnata da abusi, violenze e quant’altro, il 18 giugno di quest’anno rimane ucciso nel corso di una rapina in un negozio di motociclette, vittima innocente di quella violenza nella quale era cresciuto. Ha solo 20 anni. Il 7 dicembre esce adesso il primo album postumo, Skins, del quale è stato già pubblicato il singolo, Bad, a cui stava lavorando prima di morire. Facile immaginarsi l’arrivo di chissà quanti altri dischi che raccoglieranno brani inediti e raccolti un po’ in giro nella sua vasta produzione.

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