199 rappresentazioni in 43 giorni ed in 16 palcoscenici; 42 due rappresentazioni d opera (5 nuovi allestimenti, due riprese e 2 opere in versione di concerto); 55 rapresentazione di drammi e commedie (4 nuove produzioni, 4 indagini drammaturgiche, e la ripresa di Jederman in scena ogni anno dal primo Festival nel 1920), 82 due concerti (di cui due spettacolo in forma semiscenica; 70 concerti, 5 concerti speciali e 4 masterclasses); una serata di gala; un programma per giovani e giovanissimi con 20 rappresentazioni di un’opera per bambini e 20 spettacoli per ragazzi); una mostra fotografica e sei serata cinematografiche con Medea di Pier Paolo Pasolini interpretata da Maria Callas).
Questo, in estrema sintesi, il Festival Estivo di Salisburgo 2019 – a 99 anni dalla prima edizione. In queste settimane , è in corso un road show per presentarlo a Vienna , Parigi, Monaco di Baviera, Amburgo, Pechino, Mosca e Seul. Non una presentazione pubblicitaria poiché ogni anno il numeo di biglietti richiesti è oltre il doppio di quelli disponibili, ma un modo per restare in contatto con gli appassionati, gli spettatori abituali e gli sponsor. Le presentazioni includono concerti e letture di brani. Il programma dettagliato è riassunto in una brochure di trenta pagine e può essere consultato al sito https://www.salzburgerfestspiele.at/en/.
Una differenza essenziale tra il Festival di Salisburgo e gli altri è – oltre alla vastità del programma- il finanziamento per oltre due terzi privato della manifestazione e gli utili di bilancio che registra ogni esercizio. Gli introiti non prevengono solo dalla biglietteria ma il prestigio della manifestazione attira sponsor pluriennali ( Nestlé, Siemens, Audi, Rolex, Swarovsky, Roche, Uniqa, l’Occitain, Bank of America, Merill Lynch, Hangtang Culture, Novatek, Solvay, Leica e molti altri, oltre all’Associazione dei 6000 “amici del festival”, che hanno priorità nell’acquisto di biglietti, di tutto il mondo). Alcuni sponsor ( ad esempio, Uniqa e l’Occitain) finalizzano il contributo a obiettivi come biglietti a basso costo per i giovani.
Altra fonte di proventi sono non solo le co- produzioni ( per due anni uno spettacolo può essere ripreso unicamente nei teatri che lo hanno coprodotto), ma anche la vendita di spettacoli ad altri teatri, nonché di diritti radiofonici e televisivi, e una linea di produzione in esclusiva di dischi e Dvd: Occorre ricordare che il Festival estivo di Salisburgo non è l’unica manifestazione musicale nella città austriaca ai piedi delle alpi bavaresi. L’anno inizia con un festival mozartiano di due settimane a gennaio- febbraio gestito dalla Fondazione Mozarteum ( un centro di ricerca e di alta formazione), segue poi il Festival di Pasqua ( da alcuni anni organizzato dall’Opera di Dresda) e a ruota il Festival di Pentecoste, un anticipo del Festival estivo con cui condivide l’organizzazione, anche se è diretto dal mezzo soprano italiano Cecilia Bartoli. I Festival e l’informatica sono le industrie principali di un Land, il cui tasso di crescita supera la media austriaca, da dieci anni in misura significativa.
Se dalla analisi dei dati strettamente finanziari si va a quelli economici, che rispecchiano le ricadute sull’economia reale, è utile leggere gli studi fatti dalla locale Camera di Commercio, dalla Università di St Gallen e della società di ricerche economiche Joanneum Research. In primo luogo, il metodo. Lo studio della Univesità di St. Gallen e di Joanneum Research utilizzano un modello di equilibrio economico generale applicato al Land per stimare gli effetti economici, utilizzando le tavole regionali input- output appena pubblicate dal Gaw Innsbruck ( Gesellschaft für Angewandte Wirtschaftsforschung- Società di Ricerca Economica Applicata); il modello viene successivamente ampliato all’intera Repubblica Federale Austriaca. Lo studio della Camera di Commercio è, invece, costruito su un questionario distribuito sia agli esercenti sia a coloro giunti a Salisburgo principalmente per il Festival.
Due approcci differenti che portano, però, a conclusioni convergenti: in estrema sintesi, il festival crea 183 milioni di euro di valore aggiunto, 2.800 posti di lavoro ( equivalenti su base annua) e 77 milioni di gettito fiscale e para- tributario.
Vediamo alcuni aspetti specifici. Se il Festival “frutta” 183 milioni di euro al Land di Salisburgo, i suoi effetti sull’intera Austria toccano i 215 milioni di euro perché il Land, grazie al Festival, è uno dei maggiori motori di sviluppo economico per la Repubblica Federale Austriaca Lo studio analizza, utilizzando tecniche econometriche, gli effetti di reddito su settori specifici, gettito tributario e paratributario e contributo sociali. Gli effetti occupazionali per l’intera Austria sono di 3400 posti di lavoro equivalenti su base annua perché anche in questo caso la manifestazione fa da traino ad attività correlate nel resto della Repubblica.
A questi effetti, quantizzati nell’analisi, se ne aggiungono altri “intangibili” di difficile misurazione quali quelli sull’immagine, sull’istruzione e sul sistema ad alta tecnologia sviluppatosi accanto al Festival. Il lavoro della Camera di Commercio mette in rilievo come nel periodo del festival, i turisti soggiornano più a lungo ( mediamente sei giorni, invece di poco più un giorno e mezzo), spendono 319 euro a testa, in aggiunta ai biglietti per gli spettacoli, e hanno un alto grado di fidelizzazione: l’ 80% è venuto al Festival almeno sei volte, il 47% almeno venti volte. Il 95% degli intervistati ha detto che è venuto a Salisburgo per il Festival non per visitare la città.
Nelle sei settimane del Festival estivo il fatturato di Salisburgo aumenta di 129 milioni di euro, di cui 77 milioni per hotel e ristoranti, 26 milioni per acquisti commerciali ed il resto per visite a mostre e musei, mobilità, servizi personali ed altri comparti. Se aggiungono le vendite di biglietti e di spettacoli, il fatturato addizionale raggiunge 141 milioni al netto di Iva.