E’ possibile oggi proporre con leggerezza, ma anche con una certa convinzione, la “scelta dei migliori prodotti musicali 2018” da parte del Sussidiario? Ovviamente si, visto che il libero pensiero fa ancora parte della cultura occidentale. Ed ecco quindi, dopo un silenzioso lavorìo personale, quel che di buono si può distillare dell’annata. Canzoni e dischi che sarebbe bene provare ad ascoltare per conservare i tratti salienti e distintivi della recente produzione planetaria. Dopodiché è ovvio che questi “migliori” rispecchiano gusti e animi dei redattori e collaboratori di questa testata, con tutto ciò che ne consegue, tra novità e nostalgie, tra indie e mainstream.




Nelle scelte che tra poco leggerete non avranno molto spazio (ahimé) le mirabolanti gesta di personaggi di successo televisivo e di heavy rotation radiofonica, di rapper o degli ormai mitici trapper, sia perché “non ci piacciono” sia perché allo stato attuale “non ci interessano” e neppure “ci emozionano”. Sicuramente ai vari Salmo, Sfera e Signorino (che sicuramente – da quanto si legge in giro – sono i meglio rappresentanti della giovane cultura italica) dispiacerà terribilmente non essere nella classifica del Sussidiario, ma se si impegnano un pochino di più a fare qualcosa di gradevole, magari nel futuro potremmo ripensarci…



(W.G.)

ALESSANDRO BERNI

Il 2018 della musica potrà essere ricordato come il colpo di mano che la realtà ha teso nei confronti di proclami di temute apocalissi o fine dei giochi. E se il fresco monito di Robert Plant a smettere di vivere nel passato non va inteso come un far tabula rasa di preziose eredità storiche, l’invito ad aprirsi – aguzzando il discernimento – è quantomai esigenza viva e presente. Da tenersi strette allora, oltre alla migliore uscita in ambito orchestrale del “grande vecchio” Tony Banks con un eccellente melange di assiomi classica/rock, il chiaroscurale pop sinfonico con organo da chiesa di Carlot-ta e l’impressionante balzo di maturità della nostra Adele Nigro “Any Other” dai sotterranei alternative a un invidiabile eclettismo d’autore. In cima alla graduatoria la St. Vincent che ripensa da cima a fondo con crudele sensualità – solo piano e voce – le canzoni dell’album dello scorso anno, e lo slalom di generi e influenze della sempre più funambolica Patrizia Laquidara, con il suo comeback brillante e invasivo. Rimane di poco fuori il fascino scuro e ammaliante di Elena Tonra dei Daughter con il suo progetto parallelo Ex-Re. Dell’ultima sempre più ambiziosa e policroma Esperanza Spalding se ne parlerà ne 2019 (data di uscita del CD fisico).



DISCHI DELL’ANNO

1 -Patrizia Laquidara –  C’è Qui Qualcosa che Ti Riguarda
2 – St. Vincent – MassEducation
3 – Carlot-ta – Murmure
4 – Any Other – Two, Geography
5 – Tony Banks – Five

CANZONI DELL’ANNO

1 – St. Vincent – Hang on Me (piano version)
2 – Patrizia Laquidara – Preziosa
3 – Carlot-ta – Sparrow
4 – Ex:Re – New York
5 – Any Other – Traveling Hard

CONCERTI DELL’ANNO

1- St. Vincent – Milano Magnolia, 27 giugno 2018
2 – Any Other – Milano Serraglio, 16 novembre 2018
3 – Imogen Heap & Guy Sigsworth – Milano Teatro dell’Arte, 13 novembre 2018
4 – Alanis Morissette – Milano Summer Festival, 24 luglio 2018
5 – Lele Battista – Rho Rocknroll Club, 2 febbraio 2018

WALTER GATTI

Cosa c’è nella musica che arriva al cuore? E’ il ritmo che arriva per primo, oppure sono le parole? Sono le musiche o solo le emozioni che vengono dalle linee melodiche, dalle voci, dalle chitarre (laddove ci sono) o dai loop? Sono le storie, sono le vibrazioni, sono le scosse elettriche, sono le campionature? Sono l’insieme di tutto questo impastato e offerto al nostro gusto, ai nostri padiglioni auricolari? Sono le mode che vengono vendute oppure sono le scoperte che facciamo anche se nessuno ce le ha mai suggerite o presentate? In realtà la musica arriva sempre e ovunque, nonostante tutto, e a volte grazie proprio a quel tutto che confusamente accade. Anche quest’anno la musica nuova è partita e dopo il suo viaggio, in un qualche modo è arrivata fino a me. A volte entrando nel profondo della sintonia. Ecco dunque cosa è arrivato e si è radicato nel mio opinabile, ma ferreo gusto, orgogliosamente sudista e rinfrescato da sprazzi di folk e di memoria.

DISCHI DELL’ANNO

1 – Dan Baird and Homemade Sin – Screamer

2 – Scott Sharrard – Saving Grace

3 – Marcus King Band – Carolina Confessions

4 – The Gloaming – Live at NCH

5 – Parker Millsap – Other Arrengements

CANZONI DELL’ANNO

1 – Scott Sharrard – Saving Grace

2 – Parker Millsap – Your Water

3 – Dan Baird – good problems to have

4 – Victor Wainwright and the Train- Healing

5 – Nathaniel Rateliffe – Babe I Know

CONCERTI DELL’ANNO

1 – ZZTop e Johnny Fogerty – Philadelphia, 24 giugno

2 – Mary Gauthier e Michele Gazich – Lendinara-Rovigo, 6 ottobre

3 – Dan Baird – Verona, 18 settembre

4 – Soft Machine – Milano, 13 settembre

5 – Nathaniel Rateliff – Vienna, 17 luglio

ILARIA ARGHENINI

Il 2018 è stato l’anno che ha portato ancor più che nel passato l’indie sui palcoscenici nazionali, e questa è una buona notizia per tutti: con il successo dell’album Evergreen, trasmesso da radio e televisioni, Calcutta ha ribadito la sua autorevolezza nel campo; lui e Tommaso Paradiso hanno conquistato la copertina di Rolling Stone; Brunori sas ha realizzato un tour nei teatri e lo Stato Sociale è persino andato a Sanremo. Così questo genere che per definizione sarebbe di nicchia si è conquistato il proprio spazio tra i motivetti che ci siamo sorpresi a canticchiare sovrappensiero. E così il 2018 segna la vittoria dei testi che ci riguardano, intrecciati da immagini semplici che vogliono rendere popolare l’esigenza di essere sé stessi. Queste nuove hit sono fotografie dei dubbi di una generazione musicale che non si vergogna delle proprie inquietudini, ma le condivide e magari ci ironizza. Gli artisti indie dissolvono pian piano la voglia di ripiegarsi su di sè e rendono l’imperfezione popolare, comprensibile e condivisa.

DISCHI DELL’ANNO

1 – Maria Antonietta – Deluderti

2 – Gazelle – Punk

3 – Calcutta – Evergreen

4 – Lo Stato Sociale – Primati

5 – Cosmo – Cosmotronic

CANZONI DELL’ANNO

1 – Maria Antonietta – Pesci

2 – Cimini – La legge di Murphy

3 – Motta – Chissà dove sarai

4 – Cosmo – Quando ho incontrato te

5 – Gio Evan – A piedi il mondo

CONCERTI DELL’ANNO

1 – Brunori Sas, 1 febbraio Teatro Arcimboldi, Milano

2 – Calcutta, 25 maggio, Milano

3 – Francesca Michielin, 2 settembre, Home Festival, Venezia

4 – Frah Quintale, 3 dicembre, Alcatraz, Milano

5 – Stato sociale a Sanremo, Febbraio

LUIGI VIVA

Un anno interessante: se si è abituati a cercare i tartufi c’è tanta musica buona ma come sempre è nascosta fra quintali di letame musicale alimentato da programmi che sono solamente vetrine per prodotti, di arte musicale e di artisti neanche a parlarne. Nel dubbio ci andiamo a riascoltare vecchi dischi dei grandi maestri che hanno allietato la nostra giovinezza. Sorpresa dell’anno Roosevelt Collier autentico virtuoso della pedal steel guitar suonata alla Jimi Hendrix. Grande promessa italiana la cantante Oona Rea, figlia d’arte, che proprio in questi giorni ha pubblicato il suo album d’esordio.

DISCHI DELL’ANNO

1 – David Crosby – HERE IF YOU LISTEN

2 – Aca Seca – TRINO

3 – Roosevelt Collier – EXIT 16

4 – Oona Rea – FIRST NAME OONA

5 – Bokanté – WHAT HEAT

CONCERTI DELL’ANNO

1 – David Byrne – Perugia Umbria Jazz, 20 luglio

2 – Billa Laurance & WDR Big Band – Londra Queen Elisabeth Hall, 25 novembre

3 – Yamandù Costa – Terni Caffè Bagatti, 30 aprile

4 – Aca Seca -Terni Auditorium Gazzoli, 20 aprile

5 – Quincy Jones 85th Birthday Celebration – Perugia Umbria Jazz, 13 luglio

6 – David Crosby – Roma, 13 settembre

FAUSTO LEALI

E chissà se il rock sta morendo per davvero – con i suoi migliori protagonisti che se ne vanno inesorabilmente ad uno ad uno – mentre solo il rap (e la trap) o le performance preparate a tavolino per i talent show sembrano in grado di alzare lo share degli ascolti, oppure qualcosa di nuovo e affascinante è accaduto per davvero. Perché se le emozioni forti sono giunte, per chi scrive, da un vecchio Springsteen che si mette a nudo sul palco per un anno intero, o dal commovente concerto di addio dei Runrig, bagno di folla in una notte di mezza estate, dopo quarant’anni di carriera, allora il dubbio che si stia facendo strada una pericolosa nostalgia è consistente. Il rischio di appiattimento c’è e, con esso, di soppressione del desiderio di verità che ha sempre accompagnato i tre accordi che hanno costruito le più grandi canzoni. Ma l’anno nuovo è dietro l’angolo e la novità, in qualche modo si affaccerà di nuovo. The future is unwritten, dopo tutto. 

 DISCHI DELL’ANNO

1. Bob Dylan – More Blood, More Tracks

2. Bruce Springsteen – Springsteen On Broadway

3. Runrig – Rarities

4. Little Steven & The Disciples Of Soul – Soulfire Live!

5. Ben Harper & Charlie Musselwhite – No Mercy In This Land

CONCERTI DELL’ANNO

1. Runrig, The Last Dance – Stirling, 18 agosto 2018

2. Bob Dylan – Milano, 9 aprile 2018

3. Calexico, Milano, 15 luglio 2018

4. Steve Earle & The Dukes – Pusiano, 4 luglio 2108

5. Ben Harper & Charlie Musselwhite – Milano, 24 aprile 2018

WALTER MUTO

È piuttosto imbarazzante, chiamati all’appello per una valutazione della musica ascoltata in un anno, ritrovarsi impreparati e dover usare la giustifica, come a scuola. Cause: ascolti singoli più che interi album, mezzi di ascolto più legati alla rete che all’ascolto tradizionale, scarsità di tempo, il mio proverbiale disordine, il dover (di mestiere) fare musica e non solo ascoltarla. Nella lista, gli album che sono riuscito ad ascoltare per intero (non sono molti di più) che includono nell’ordine un vecchio leone, il cantautore italiano che mi ha interessato di più, le domande esistenziali e la raffinata musica di un ex Mod, le storie dei veterani di guerra e la sorpresa di una colonna sonora. Più una manciata di canzoni e un paio di concerti (sempre il vecchio leone e una giovane gazzella, che fra l’altro adesso è in tour con lui).

DISCHI DELL’ANNO

1- David Crosby – HERE IF YOU LISTEN

2 – Riccardo Sinigallia – CIAO CUORE

3 – Paul Weller – TRUE MEANINGS

4 – Mary Gauthier – RIFLES AND ROSARY BEADS

5 – Tom Yorke – SUSPIRIA

CANZONI DELL’ANNO

1 – Tom Yorke – UNMADE

2 – Riccardo Sinigallia – NIENTE MI FA COME MI FAI TU

3 – I’m With Her – CROSSING MUDDY WATERS

4 – Rosalia – MALAMENTE

CONCERTI DELL’ANNO

1- Becca Stevens – MILANO BLUE NOTE – 13 Marzo

2 – David Crosby – MILANO TEATRO DAL VERME – 11 Settembre

PAOLO VITES

Dando un’occhiata a varie classifiche italiane e internazionali per fare mente locale su quanto uscito nel corso dell’anno, ho trovato solo dischi sconosciuti. Motivo? Erano tutti dischi hip-hop, il fenomeno di massa della musica contemporanea (il che non vuol dire necessariamente vendere tanti dischi, che questi, ricordatevelo, non li compra più nessuno). Vanno in classifica grazie ai download, agli streaming, ai click su YouTube e altre trovate per aver la musica gratis e soprattutto decisa dagli uffici marketing. Per questo motivo scuserete, spero, la vecchiaia dei miei ascolti, che però sono autentici. E un plauso per il miglior disco di rock italiano dell’anno, Cuori fuorilegge.

DISCHI DELL’ANNO

1- Bob Dylan, More Blood, More Tracks

2 – Luca Rovini and Companeros, Cuori fuorilegge

3 – Bruce Springsteen, Springsteen on Broadway

4- Neil Young, Songs for Judy

5- Jayhawks, Back Roads and Abandoned Motels

CANZONI DELL’ANNO

1- Bob Dylan – You’re a Big Girl Now (track 2)

2 – Tom Petty – Bus to Tampa Bay

3- Luca Rovini – Senza gambe né parole

4 – Bruce Springsteen – Born in the Usa

5 – Neil Young – Too Far Gone

CONCERTI DELL’ANNO

1- Blackberry Smoke, 19 ottobre, Alcatraz (Milano)

2 – The Band of Heathens, 31 maggio, All’1e35circa (Cantù)

3 – Larry Campbell & Teresa Williams, 7 maggio, All’1&35 (Cantù)

4 – Cat Power, 6 novembre, Alcatraz (Milano)

5 – The Brian Jonestown Massacre, 27 settembre, Santeria (Milano)

LORENZO RANDAZZO

Rock’n’roll will never die. Anche quest’anno, cara grazia, siamo stati inondati di materiale d’archivio di Neil Young, Tom Petty e Bob Dylan che hanno occupato buona parte delle mie giornate di ascolto. Tra le novità mi ha conquistato il folk vero e doloroso di Mary Gauthier e di Michele Gazich. E potrebbe finire qua. Delusione per i nuovi lavori di alcuni degli artisti che più amo del nuovo millennio come Mumford & Suns, Low, John Grant, Eels, Old Crow Medicine Show e Okkervil River.

DISCHI DELL’ANNO

1 – Mary Gauthier – Rifles & Rosary Beads

2 – The Milk Carton Kids – All the Things that  I did and all the things That I didn’t do

3 – Michele Gazich – Temuto come grido, atteso come canto

4 – AA.VV – Johnny Cash: Forever Words

5 – Calexico – The Thread that Keeps Us

CANZONI DELL’ANNO

1 – The Milk Carton Kids – One more for the road

2 – Marianne Faithfull – The Gypsy Faerie Queen

3 – Beirut – Gallipoli

4 – The Decemberists – Cutting Stone

5 – Great Lake Swimmers – Alone but not Alone

CONCERTI DELL’ANNO

1 – Low – Teatro dal Verme (Milano)

2- John Grant – Magazzini Generali (Milano)

3 – Bob Dylan – RDS Stadium (Genova)

4 – Pearl Jam – Fiera Milano (Rho)
5 – The Band of Heathens – All’1e35circa (Cantù)