Chi questa estate vuole andare ad ascoltare e vedere opere liriche al festival estivo di Salisburgo che – come anticipato su questa testata il 12 dicembre nell’arco di 43 giorni offre 199 rappresentazioni in totale di cui 42 d’opera, occorre affrettarsi: le biglietterie on line sono già aperte e di norma le richieste per la lirica sono oltre il doppio dei biglietti disponibili. Lo suggeriscono già gli altri festival nella città austriaca appollaiata tra le Alpi bavaresi. Il primo è quello mozartiano a cavallo tra fine gennaio ed inizio febbraio, quello di Pasqua e quello di Pentecoste. Per i più vicini è difficilissimo trovare biglietti, specialmente a prezzi contenuti; per le opere i migliori posti di platea toccano i 430 euro e possono costare di più se ci si affida ad agenzie invece che alla biglietteria on line. Ed essere ancora più costosi se all’ultimo momento si ricorre ai bagarini (che anche se vietati, sul posto, non mancano).
Il festival estivo 2019 propone nove titoli, di cui due in forma di concerto. Tanto quanto una fondazione lirica italiana di medie dimensioni. Sono titoli che dopo la ‘prima’ a Salisburgo per due anni vengono replicati solo nei teatri di eventuali coproduttori. Una caratteristica del Salisburgo 2019 è che non ci saranno ‘prime assolute’ di nuovi titoli e nuove produzioni di opere moderne e contemporanee; una vasta sezione della concertistica è dedicata alla sperimentalismo ed alla musica moderna e contemporanea.
Delle sette opere in forma scenica, sei sono nuove produzioni e tre una ripresa, a grande richiesta, di uno spettacolo che l’estate scorsa ha trionfato e che è stato concepito da Romeo Castellucci (regia, scene, costume e luci) e da Piersandra Di Matteo per l’insolito ed affascinante spazio della the Felsenreitschule (la cavallerizza della Corte del Principe Arcivescovo): Salome di Richard Strauss. Il cast è lo stesso del 2018, la soprendente Asmik Grigorian (nel ruolo del titolo), John Daszak (Herodes), Anna Maria Chiuri (Herodias), Gábor Bretz (Jochanaan) e Julian Prégardien (Narraboth) I Wiener Philkarmoniker sono diretti da Franz Welser-Möst. Viene rappresentato (per solo tre recite) alla fine della manifestazione a partire dal 25 agosto.
Si apre, come avviene spesso, con Mozart: una nuova produzione di Idomeneo Re di Creta alla Felsenreitschule il 27 luglio. Teodor Currentzis dirige la Freiburg Baroque Orchestra ed il MusicAeterna Choir della Opera di Perm, uno dei migliori complessi russi. Russell Thomas (Idomeneo), Paula Murrihy (Idamante), Ying Fang (Ilia), Nicole Chevalier (Elettra) and Jonathan Lemalu (Nettuno / La voce) sono gli interpreti principali.
Segue Médée di Luigi Cherubini, titolo reso reso noto in Italia dall’eccezionale spettacolo curato da Luchino Visconti con Maria Callas protagonista. La regia è affidata a Simon Stone: il conesto sarà modern. Thomas Hengelbrock dirigerà I Wiener Philharmoniker ed il coro dell’Opera di Vienna nella the Großes Festspielhaus. Sonya Yoncheva sarà la protogonista. Con lei, Pavel Černoch (Jason), Vitalij Kowaljow (Créon), Rosa Feola (Dircé) and Alisa Kolosova (Néris).
Altra sorpresa è OEdipe di George Enescu , opera raramente messa in scena in Italia (al Teatro Lirico di Cagliari) e da me amatissima (la ho vista , oltre che Cagliari , a Bruxelles e a Bucarest). Racchiude in un unico oltre alle due tragedie di Sofocle, le ‘edipiadi’ sulla nascita e la giovinezza di Edipo –Alla Felsenreitschule,
Achim Freyer cura regia, scene e costume e Ingo Metzmacher dirige i Wiener ed un doppio coro .Il protagonista è Christopher Maltman. Tra gli altri interpreti John Tomlinson (Tirésias), Brian Mulligan (Créon), Vincent Ordonneau (Le Berger), David Steffens (Le Grand Prêtre), Gordon Bintner (Phorbas), Tilmann Rönnebeck (Le Veilleur), Boris Pinkhasovich (Thésée), Michael Colvin (Laïos), Anaïk Morel (Jocaste), Clémentine Margaine (La Sphinge), Chiara Skerath (Antigone) and Anna Maria Dur (Mérope).
Dopo tante tragedie un’operetta satiric Orphée aux enfers di Jacques Hoffembach nella Großes Festspielhaus Barrie Kosky ha creato per il festival un allestimento spettacolare che include , sulla base della opéra-bouffon del 1858, anche elementi della versione del 1874, rivista dal compositore per tenere conto del quadro politico- sociale dal Secondo Impero alla Terza Repubblica. I Wiene sono diretti da Enrique Mazzola, Kathryn Lewek è Eurydice e Joel Prieto that of Orphée. Tra gli altri Marcel Beekman (Aristée), Martin Winkler (Jupiter), Max Hopp (John Styx), Anne Sofie von Otter (L’Opinion publique), Peter Renz (Mercure), Vasilisa Berzhanskaya (Diane), Frances Pappas (Junon), Lea Desandre (Vénus) and Nadine Weissmann (Cupidon). Lo spettacolo verrà messo in scena alla the Haus für Mozart.
Arriva , poi, il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, una delle opera più rappresentate da alcuni anni dal catalogo del compositore di Busseto. L’opera viene messa in scena nella Großes Festspielhaus con la regia di Andreas Kriegenburg e la concertazione di Valery Gergiev, Luca Salsi è Simon , Marina Rebeka Amelia Grimaldi a. Pape that Jacopo Fiesco, Charles Castronovo Gabriele Adorno.
Non manca il barocco con Cecilia Bartoli che propone Alcina di Handel con la regia di Damiano Michieletto, spettacolo alla Haus für Mozart e che debutta al Festival di Pentecoste Les Musiciens du Prince – Monaco sono diretti da Gianluca Capuano. Tra gli interpreti, Sandrine Piau ( Morgana), Kristina Hammarström (Bradamante), Christoph Strehl ( Oronte)e Alastair Miles ( Melisso). Philippe Jarousskym sarà Ruggiero, un ruolo scritto su misura nel 1735 per la voce del castrato Giovanni Carestini in 1735.
Un cenno alle due opere in versione da concerto: Adriana Lecouvreur diFrancesco Cilea con Anna Netrebko, Yusif Eyvazov e Anita Rachvelishvili come protagonisti e Marco Armilliato sul podio: e Luisa Miller di Verdi con Plácido Domingo, Piotr Beczala e Nino Machaidze come protagonisti e James Conlon sul podio.
Buon ascolto.