Acceso sostenitore del Partito democratico, Bruce Springsteen è sceso in strada a fare propaganda e sostegno per Barack Obama e Hillary Clinton. Lo si è visto a diversi loro comizi, cantare per i due candidati democratici. E’ una fase, quella dell’impegno politico, iniziata tardivamente per il leggendario musicista americano, per gran parte della sua carriera rimasto in disparte dallo scenario politico, fino all’incisione di Born in the Usa, fraintesa da molti tanto che Ronald Reagan fu diffidato dall’usarla ai suoi comizi negli anni 80. Il brano infatti parla dell’orgoglio di essere americani, ma dalla parte dei perdenti, i reduci della guerra in Vietnam e i disoccupati. A partire dalla fine degli anni 90 Springsteen è poi sceso in campo attivamente. In una intervista concessa al giornale Sunday Times Magazine però, con molta delusione, Springsteen si dice certo che Donald Trump verrà rieletto presidente alle prossime elezioni.
ECCO PERCHE’ LA GENTE VOTA TRUMP
E’ una cosa che dicono in molti e anche Bruce Springsteen accusa la mancanza di un leader credibile in grado di opporsi a lui tra le fila del Partito democratico: “Non vedo nessuno al momento in grado di battere Trump” dice, e non è un complimento visto che lo ha definito “disumano” riguardo la sua gestione dell’immigrazione. Aggiungendo che i democratici non hanno un candidato in grado di esprimersi come fa Trump. La cosa più cocente, ammette, che la gente a cui si è sempre rivolto nelle sue canzoni (i disoccupati, la classe operaia, gli agricoltori) adesso votano tutti per lui: “E’ incredibile osservare gli eventi che hanno causato questa divisione in America, eventi ai quali né i democratici né i repubblicani hanno saputo rispondere”. Sono eventi, dice ancora, che permettono di capire perché la gente voti per Trump: “A cominciare dal duro colpo subito dai lavoratori quando negli anni 70 e 80 hanno chiuso le acciaierie, all’esplosione della tecnologia che ha colpito le persone al punto tale da non sentirsi più parte dello stesso paese o che si sentivano cacciati dal mondo del lavoro”. Aggiungete a ciò qualcuno che entra in campo e gioca sulle vostre ansie razziali e incolpa di questo quelli che vivono al di là del confine meridionale (i messicani, ndr) e otterrete che votino per voi, conclude.