Gli ultimi da cui al Festival di Sanremo ci si sarebbe aspettata una polemica sono i sempre serafici e tranquilli Elio e le storie tese. Una polemica che sinceramente lascia alquanto senza parole, per la futilità dell’argomento e per come gli Elii si siano sempre dimostrati superiori alle invidie e non hanno mai polemizzato per cattivi piazzamenti in classifica, anzi, hanno sempre dichiarato che il loro sogno era arrivare ultimi. Che sia uno dei loro scherzi? O la fine del gruppo con lo scioglimento annunciato fa tirare fuori qualche sassolino dalle scarpe? Sta di fatto che all’inviato del quotidiano Libero hanno detto che Claudio Baglioni si vanta troppo di sé stesso: “A volte bisognerebbe vantarsi di più: quando abbiamo fatto noi il Dopofestival non abbiamo suonato neppure una nota di un nostro pezzo, ora osserviamo un Festival in cui in ogni puntata Baglioni canta 4 canzoni di Baglioni. Questo nostro atteggiamento decisamente non paga”. Brutta polemica.
L’ATTACCO ALLA CRITICA
Era ovvio che Claudio Baglioni, uno dei massimi artisti italiani, avrebbe presentato alcuni suoi brani, ed è quello che la gente sperava e a giudicare dalle reazioni entusiaste nessuno si lamenta, anzi. Ma gli Elii ce l’hanno anche con chi tra i critici non ha apprezzato il loro pezzo (invero piuttosto brutto): “E’ una canzone curata, strutturata un po’ di più rispetto agli altri pezzi in gara. Puoi dire che non ti piace, ma “inaccettabile” o “non classificabile” cosa vuol dire?”. No, è proprio una cascata di accuse e polemiche, ci si mette anche Faso: “Dopo aver creato almeno in 2 casi su 4 uno spettacolo leggendario, l’anno scorso hanno mandato il the best della storia di Sanremo senza neppure un’immagine di Elio e le Storie Tese”. Ma stiamo scherzando? E chi sono, i Beatles? Ragazzi di umiltà avete bisogno voi non Baglioni.
LO SFOGO DI FASO
Faso insiste, si vede che non essere andati bene in classifica lo ha proprio amareggiato: “Il Festival si aspetta da Elio e le Storie Tese che facciano il circo di Nando Orfei. Se lo fai i commenti sono ‘ecco i soliti cazzoni’, se invece ci presentiamo con il lentone stracciamutande – che poi è nello stile di altri 300 pezzi che sono andati al Festival – l’effetto è ‘ma come, non venite a fare il triccheballacche?’ Come mai? E comunque oh, se Elton John dice ‘smetto tra tre anni’ nessuno gli rompe i coglioni, se lo facciamo noi è ‘no, avete detto che smettete e ora smettete”. No ragazzi, state esagerando, speriamo davvero sia tutto uno scherzo. Voi ci avete insegnato a non prendere le canzoni troppo seriamente, ci avete insegnato a ironizzare e adesso vi comportate come una qualunque ragazzina in lacrime? Non va bene.