Riuscì a portare Bob Dylan al cospetto di San Giovanni Paolo II, al gran concerto che si tenne a Bologna nel settembre 1997 durante il Congresso eucaristico, nonostante le avversità dell’allora cardinale Ratzinger che aveva sconsigliato la presenza del futuro premio Nobel. Per Ratzinger infatti Bob Dylan rappresentava la voce del movimento rivoluzionario del 1968, quando invece il cantautore americano ne aveva sempre preso le distanze e anzi aveva dimostrato nel corso della carriera un fortissimo senso religioso, che papa Giovanni Paolo colse perfettamente, citando quella sera nel suo discorso le parole di Blowin’ in the Wind. Fu uno dei tanti successi di Bibi Ballandi, considerato il “signore della tv italiana”, il più potente e di successo uomo del mondo dello spettacolo. Morto nei giorni scorsi dopo lunga malattia di lui si è parlato moltissimo in questi giorni, ma nessuno ha citato la sua profonda fede cristiana. Lo ha fatto Fiorello con una sorta di battuta che lascia il tempo che trova, dicendo che era “uomo di chiesa”, ma lo hanno fatto meglio i frati minori cappuccini di San Giovanni Rotondo, quelli, per capirsi “di Padre Pio”: “Dopo aver pregato per la guarigione dell’amico Bibi Ballandi, si inchinano alla volontà del Signore e ora invocano la sua misericordia per l’anima buona e generosa di questo autentico uomo di fede e vogliono far sentire la loro vicinanza alla signora Lella, che condivideva la profonda religiosità del marito” si legge in un comunicato della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio.
In una intervista pubblicata dal sito L’immediato, i frati spiegano che la sua fede gli era stata probabilmente passata dal grande amico Lucio Dalla, anche lui “uomo di chiesa” e grande devoto di Padre Pio: “Era antica e profonda la devozione di Bibi verso il Cappuccino stigmatizzato, probabilmente ereditata da Lucio Dalla, come lungo e intenso era il legame del produttore televisivo con i confratelli del Santo, che fu mediato dalla comune amica Elena Balestri, dirigente della Rai deceduta nel maggio del 2014″. Quando per impegni di lavoro si trovava in Puglia, si legge ancora, non mancava di fare una visita anche veloce al santuario e nel portafoglio aveva sempre una immagine del santo. Proprio il programma televisivo dedicato alla canonizzazione di Padre Pio fu organizzato e voluto da Ballandi (L’uomo innamorato di Dio, in diretta su Rai 1 il 23 giugno 2002). Non solo: lo scomparso promoter collaborò ad alcuni eventi come tre edizioni del Meeting dei Giovani (due a San Giovanni Rotondo e una a Sant’Elia a Pianisi) e quattro edizioni del “JPII Jammin’Festival”, concorso musicale dedicato alla figura e alle opere di Papa Giovanni Paolo II. Bibi e la moglie Lella furono a San Giovanni Rotondo per l’ultima volta lo scorso 15 novembre, in occasione dell’arrivo della statua della Madonna Pellegrina di Fatima. Al ritorno le sue condizioni di malattia peggiorarono tanto che dovette ricorrere al ricovero in ospedale a Imola dove poi è morto. Il rettore del santuario ricorda che nelle ore prima del decesso telefonò alla moglie che gli disse di avere in mano una immaginetta di Padre Pio e di star pregando il santo.