Tiziano Ferro, nel corso delle sue lunghe interviste, confidava anche il suo rapporto con la fede e la spiritualità: “Prego ogni mattina e ogni sera. Soprattutto per le persone per cui provo risentimento. Perché possano avere dalla vita tutto ciò che ho avuto io. È un buon esercizio, da ripetere tutti i giorni, possibilmente, perché in queste cose l’allenamento aiuta. Io, per esempio, il testo della mia preghiera me lo trovo nella prima schermata appena accendo il computer”, queste le parole del musicista di Latina rilasciate tra le pagine di TV Sorrisi e Canzoni in data 22 dicembre 2017. Poco prima, sempre riguardo alla spiritualità, aveva invece confidato: “In fondo ho una doppia personalità. E sono mentalmente inquieto, sempre in movimento. Come risolvo? Stanco il fisico facendo sport. E poi sono una persona piuttosto spirituale: mi sveglio ogni mattina e chiedo a Dio di guidare le mie scelte”. Nello stesso periodo, viveva a Los Angeles per registrare il nuovo disco, lì la ritrovata serenità per via di una vita normale: “Da quando vivo a Los Angeles certe cose sono più semplici. Lì fare il mio mestiere è normale, non hai modo di sentirti chissà chi, sei uno come tanti. E avere una vita normale significa anche fare la fila al supermercato. Il genere di cose che in Italia mi crea qualche problema”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



“I MIEI GENITORI NON SAPEVANO NULLA DI ME!”

Tiziano Ferro potrebbe essere considerato il re delle dediche. Alzi la mano infatti, chi non ha dedicato una sua canzone a qualcuno almeno una volta nella sua vita. Intervistato tra le pagine di TV Sorrisi e Canzoni, ha avuto modo di parlare della sua infanzia e dei genitori: “Non ho fatto soffrire i miei genitori da adolescente perché andavo bene a scuola, ero perfetto, non ho mai fumato una sigaretta, non mi sono mai drogato. Poi, però, ho creato questa “anoressia emotiva”: togliere, togliere, togliere. Forse volevo sentirmi desiderato, non so”. Poi la drammatica decisione che li ha fatti soffrire per la prima volta: “Tutto a un tratto i miei non mi hanno più visto. Senza volerlo, sono stato spietato nei loro confronti. Li ho obbligati alla mia assenza per lunghi periodi e questo li faceva soffrire”. Di seguito, racconta anche di essere stato un ragazzo molto chiuso, che non parlava mai e teneva dentro tutte le sue emozioni: “Non sapevano nulla di me. Ricordo le loro facce sconvolte. Si sono chiesti: “Ma da dove escono queste canzoni? Questo non ci dice manco ciao… abbiamo un marziano in casa…”. Perché adesso farà ridere, ma “Rosso relativo” nel 2001 era una canzone da fuori di testa”. Questa intervista, risale al 28 ottobre del 2016 ma, come potete vedere è ancora perfettamente attuale e nelle corde di Tiziano. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



L’INFANZIA DI TIZIANO

L’infanzia ha influenzato indubbiamente il modo di scrivere di Tiziano Ferro fino a farlo diventare una star internazionale che è riuscita, senza non poche difficoltà, a mettere d’accordo pubblico e critica. Figlio di una casalinga e di un geometra, la sua famiglia, come molte altre dell’Agro pontino, è di origine veneta. All’età di 5 anni, riceve come regalo di Natale una tastierina giocattolo: è il suo primo incontro con la musica. Tiziano inizia fin da piccolissimo a scrivere le canzoni, compone con mezzi molto semplici le varie basi e le “incide” con un registratore. Due di queste brevi canzoni, scritte all’età di sette anni, sono state inserite al termine dell’album Nessuno è solo. Tiziano attraversa un’adolescenza difficile: è timido e soffre di bulimia con conseguente sovrappeso (arriverà a pesare centoundici chili). Trova uno sfogo nella musica e inizia a partecipare a corsi privati di chitarra, canto, pianoforte, batteria. Nel 1996, all’età di sedici anni, entra nel Coro Gospel di Latina, dove si appassiona alle atmosfere e ai ritmi della musica nera americana. Nel 1996-1997 partecipa ad un corso a distanza per doppiatore cinematografico e inizia a collaborare come speaker per alcune radio locali. Partecipa come concorrente alla trasmissione televisiva Caccia alla frase su Italia 1, dove il conduttore Peppe Quintale gli permette di esibirsi per qualche minuto, salvo poi liquidarlo con una battuta sprezzante circa le sue possibilità di diventare cantante. Tiziano non si dà per vinto: nel 1997 si iscrive all’Accademia della Canzone di Sanremo, con l’intenzione di partecipare al successivo Festival di Sanremo 1998, ma viene scartato alle prime selezioni. Ritenta nel 1998 con il brano Quando ritornerai (oggi considerata la sua prima canzone ufficiale), entrando fra i 12 finalisti, ma senza aggiudicarsi uno dei 3 posti che garantivano l’ammissione all’edizione seguente del Festival. Nello stesso anno canta con il gruppo A.T.P.C. il brano Sulla mia pelle, presente nell’album Anima e corpo. Superato l’esame di Stato al liceo scientifico Ettore Maiorana di Latina con un voto di 55/60, partecipa in quell’estate alla tournée dei Sottotono come corista. Il suo futuro da cantante resta però molto incerto: Tiziano decide, allora, d’iscriversi alla facoltà d’Ingegneria dell’Università “La Sapienza” di Roma; poco dopo passerà a Scienze della comunicazione. Nel 2000 scrive il testo di Angelo mio, versione italiana del brano Angel of Mine della cantante Monica. Dopo la consacrazione mondiale, negli ultimi anni, il cantautore ha rivelato la propria omosessaulità mettendo definitivamente la parola fine ad un malessere interiore che, per molto tempo, ha condizionato la propria esistenza (Aggiornamento Sebastiano Cascone).



I RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI

Il mondo della musica festeggia oggi Tiziano Ferro, che spegne le sue prime 38 candeline. Nato a Latina il 21 febbraio 1980, è lui uno dei cantautori italiani più amati anche oltre i confini nazionali grazie a numerose hit scritte anche in spagnolo, inglese e francese. Nella sua ventennale carriera, l’artista ha venduto circa 15 milioni di dischi in tutto il mondo, ottenendo importanti riconoscimenti sia in Italia che all’estero quali ad esempio i Billboard Latin Music Awards, secondi soltanto ai Grammys negli Stati Uniti. Il suo ultimo album ‘Il mestiere della vita’ ha ottenuto grande successo in tutto il mondo e ancor più il tour, che lo ha portato ad esibirsi negli stadi di molte città italiane. Ma sono tante le hit che meritanno di essere menzionate, a partire dal suo primo singolo Xdono del 2001 che raggiunse i vertici delle classifiche europee e anticipò il primo album ‘Rosso relativo’. Da allora l’artista non si è più fermato, riuscendo a conquistare il pubblico con Imbranato, Sere Nere, Non me lo so spiegare, Ed ero contentissimo, ma la lista potrebbe essere lunghissima.

Tiziano Ferro festeggia il 38° compleanno: le sue hit

Tiziano Ferro compie oggi 38 anni e l’occasione è perfetta per ripercorrere alcuni dei momenti più belli della sua carriera ricca di successi. Impossibile non ricordare a tal proposito l’esordio con Xdono nel 2001, che non solo segnò il debutto discografico ma in pochi mesi lo portò nell’Olimpo della musica non sono a livello nazionale. Dopo il successo del primo album Rosso Relativo, ci fu grande curiosità di capire se il secondo avrebbe riconfermato l’interesse per lui e le cose andarono proprio in questo modo: nel 2003, infatti, Xverso segnò il singolo d’esordio del secondo disco che uscì poche settimane dopo e si intitolò 111. Fu soprattutto il secondo singolo estratto da esso, Sere nere, che diventò una grande hit, tanto che ancora oggi rappresenta un brano identificativo per l’artista. Da allora le classifiche non persero mai di vista: toccò a Non me lo so spiegare, e poi via via con gli album successivi che si piazzarono costantemente ai vertici delle chart italiane e non solo.