“Una canzone contro la paura, ma non contro qualcosa, piuttosto a favore di qualcosa. La gente ha paura della paura, noi diciamo una cosa diversa”. Così Ermal Meta durante l’intervista realizzata a Sanremo, ed è una cosa bella quella che dice. Di solito infatti si è “contro”, anche la guerra, invece il duo inedito che si esibisce quest’anno a Sanremo con il brano Non mi avete fatto niente si pone in posizione propositiva: “Tra pochissimo quello che stai vivendo ora sarà alle tue spalle, anche questo è un modo per ignorare la paura”. Canzone scritta come si sa con riferimento all’attentato terroristico di Manchester alla fine di un concerto, il brano rifiuta la paura: “Contro il terrorismo va bene anche la musica, è una forma di terapia magari non per tutti, ma per noi sì” aggiunge Fabrizio Moro.



Una accoppiata la loro che pochi si aspettavano: età, storie, percorsi diversi e infatti Meta lo sottolinea: “Non abbiamo cercato di amalgamarci, perché altrimenti si finisce per sovrapporsi, noi siamo due identità precise e diverse che collaborano insieme, questa diversità vogliamo che si veda”. Per Fabrizio il pregio di Ermal è la testardaggine, per Ermal quello di Fabrizio è essere un buon musicista “cosa che non è scontata oggi che un musicista sia anche bravo”. Nell’intervista non si parla dello scandalo plagio scoppiato stamane, anche se di plagio in realtà non si tratta: è che il brano, oltre a loro due, è stato scritto insieme a Andrea Febo che a loro insaputa ha utilizzato una parte del suo brano “Silenzio” con cui gareggiò a Sanremo giovani nel 2015.



Leggi anche

José Carreras, chi è?/ Dal debutto alla Scala all'amicizia con Luciano Pavarotti